PETIZIONE DI VERBANIA FUTURA: SOSPENSIONE ITER E REVISIONE SOSTANZIALE DEL PROGETTO DI PIAZZA FRATELLI BANDIERA

PETIZIONE DI VERBANIA FUTURA: SOSPENSIONE ITER E REVISIONE SOSTANZIALE DEL PROGETTO DI PIAZZA FRATELLI BANDIERA

Nell’ultima seduta del consiglio comunale è tornato alla ribalta il tanto discusso progetto di riqualificazione di piazza Fratelli Bandiera in seguito alla petizione promossa per chiederne la sospensione dell’iter amministrativo e la revisione sostanziale sottoscritta da 779 cittadini.   Ecco di seguito il lungo e articolato documento prodotto nell’occasione da Giandomenico Albertella per il gruppo civico Verbania Futura:

Qualcuno forse pensava che dopo le decisioni assunte dalla maggioranza nello scorso consiglio  comunale con l’approvazione della variazione di bilancio e l’assunzione di un ulteriore mutuo per  finanziare il progetto la risposta alla petizione fosse già stata data e tutto il resto è noia. Per noi non  è così e continueremo a batterci per rivedere questo progetto e per evitare la chiusura del pozzo 1.  

Partiamo richiamando gli interventi del capogruppo PD (“in pochi della Sassonia hanno firmato”) e  del Sindaco (“anche il mio vicino di casa di Cossogno ha firmato e ci sono firme senza indirizzo”)  ascoltati nello scorso consiglio comunale parlando di variazione di bilancio ed equilibri di bilancio a  cui non abbiamo appositamente risposto per poterlo fare questa sera entrando nel merito dei  contenuti della petizione firmata da 779 cittadini. Un tentativo goffo di screditare la petizione e di  banalizzare uno strumento di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa che noi  consideriamo una forma di democrazia come lo sono i consigli di quartiere, sia quando sostengono  le scelte dell’amministrazione, sia quando le criticano e dissentono come nel caso del progetto di  riqualificazione di piazza F.lli Bandiera, comunque entrambi strumenti previsti dal regolamento per  consultare i cittadini e di cui il consiglio comunale deve tenere conto in forma consultiva.  

Forse per voi il dissenso, la critica o il consenso si misura in quantità e per arginare il profondo  dissenso presente in città rispetto al vostro progetto riqualificazione di P.zza F.lli Bandiera non vi  resta che accusare l’opposizione di fare campagna elettorale. Forse avete la memoria corta e allora  è bene ricordarvi che la nostra posizione sul progetto di P.zza F.li Bandiera era scritta nero su bianco  nel nostro programma elettorale del maggio 2019 che testualmente recitava “Il progetto per la  riqualificazione di P.zza F.lli Bandiera andrà completamente ripensato, sia sul piano economico che  dei contenuti , inserendolo in un piano di sviluppo urbano che colleghi la piazza al lago e si innesti  nei percorsi che portano al Cavallotti e al Maggiore e consideri anche la funzione mercatale dell’area  con possibilità di destinare una porzione della stessa a “mercato coperto”. 

Ma il fatto è che, se mantenete gli impegni presi con gli elettori, per voi è coerenza, se li manteniamo  noi è campagna elettorale. Complimenti, come sempre solo voi pensate di avere la verità in tasca,  ma attenzione al rischio di cadere nel “delirio di onnipotenza” che spesso coincide con l’inizio della  fine. 

Dal giugno 2019 continuiamo a insistere per fermare questa che noi definiamo una follia: forse vi  dimenticate le interrogazioni presentate, i nostri continui inviti a fermarvi in ogni occasione che si è  discusso di bilancio, stanziamenti e variazioni, la mozione da noi presentata il 29.08.22. La nostra è  solo coerenza che sosterremo con tutte le nostre forze anche diventando magari impopolari alla  maggioranza dei residenti in Sassonia che, come voi dite, non hanno firmato la petizione. Se così  fosse la nostra opposizione a questo progetto, non alla riqualificazione della piazza F.lli Bandiera  sarebbe per noi un boomerang, altro che campagna elettorale. Ma siamo convinti che questa,  permetteteci di definirla ”battaglia civica”, va fatta per il bene della nostra Città. E la  continueremo a fare fino in fondo ed in ogni sede. 

Nel rispetto di coloro che hanno sottoscritto la petizione e per chiarezza nei confronti di chi ci ascolta  abbiamo analizzato ad una ad una le firme apposte e raccolte in oltre 10 gazebi organizzati nelle  piazze e nelle vie di Verbania da dicembre 2022 ad aprile 23, e dei complessivi 779 sottoscrittori  risultano 710 firmatari residenti a Verbania pari al 91,14%, 33 titolari di banchi del mercato magari  anche non tutti residenti a Verbania, ma direttamente e legittimamente interessati, 4 a Ghiffa, 6 a  Cossogno, 4 ad Arizzano, 8 a Cambiasca, 1 a Baveno, 2 a Gravellona, 1 a Vignone, 1 ad Omegna, 2 a  San Bernardino, 1 a Trontano, 1 a Mergozzo, 2 a Premeno, 2 a Casale Corte Cerro e 2 a Torino i quali,  incontrati al gazebo, ci hanno detto che quando si parla di chiudere un pozzo di captazione di acqua  loro firmano in qualsiasi paese o città d’Italia succeda.  

Sempre per totale trasparenza ci sono 12 sottoscrittori che al posto dell’indirizzo di residenza hanno  scritto l’indirizzo mail e uno che ha scritto in stampatello nome e cognome senza firmare. 

Questo, a chi finge di non capire il tipo di opposizione che noi facciamo, è il nostro modo di fare  opposizione che sappiamo vi infastidisce e mal sopportate. Lo facciamo stando tra la gente, fuori  dal palazzo, per dialogare, ascoltare e raccogliere il pensiero dei verbanesi ed esserne interpreti  nello svolgimento del nostro ruolo istituzionale.  

Ogni forma di critica e di dissenso vi infastidisce, ma questo è il sale della democrazia e così  continuerà a lavorare il nostro gruppo civico. Fatevene una ragione! 

Ora veniamo all’illustrazione delle ragioni per cui il gruppo civico VERBANIA FUTURA e i firmatari  della petizione chiedono la revisione sostanziale del progetto:  

  1. a) chiusura del pozzo di captazione di acqua di falda, in un periodo in cui l’acqua, da sempre bene  prezioso da preservare e tutelare, è diventata ancor più preziosa e – guardando al futuro – lo sarà  ancor di più.  

In sede di Consiglio di Quartiere Intra abbiamo ascoltato le parole del capogruppo del PD, avv. Gentina, che ha definito la chiusura del pozzo un “falso problema”.  

E quindi opportuno ricordare testualmente quanto il direttore di Acqua NO e VCO scriveva nel  giugno 2019 nell’esprimere il parere sul progetto definitivo in sede di conferenza dei servizi “Con  riferimento alla ripresa del procedimento …… la fonte di approvvigionamento del pozzo n. 1, che si  trova proprio al di sotto della Piazza da riqualificare, viene ritenuta fondamentale ed indispensabile  a cura del gestore del ciclo idrico integrato”. Il pozzo 1 è stato autorizzato con determina di  concessione definitiva all’emungimento da parte della provincia del VCO n. 4127 del 17.12.2012, con  provvisoria 2002, e la sua fascia di rispetto è evidenziata nel PRG elab. PR2 del 2003, aggiornato nel  giugno 2005 e approvato con DGR n. 13.2018 del 28.01.2006. Il pozzo 1 è quindi antecedente rispetto  alla redazione dell’ultimo PRG. In base all’accordo sottoscritto, Acqua Novara VCO si impegna ad  accelerare ed implementare studi e ricerche e, soprattutto ad adottare in tempi brevi una scelta  alternativa, laddove esistente, al fine di consentire il potenziamento dell’acquedotto e la dismissione  del pozzo 1, mentre il Comune di Verbania si impegna a non appaltare le opere dei lavori per la  riqualificazione di P.zza F.lli Bandiera fintanto che Acqua Novara VCO non avrà definito una soluzione  alternativa all’utilizzo del pozzo 1. Si ribadisce che eventuali spese connesse allo spostamento dei  sottoservizi in gestione a questa società saranno a Vs. carico.” 

Sempre Acqua Novara VCO con lettera del 17.04.2020 avente per oggetto “chiusura ed eliminazione  pozzo F.lli Bandiera” scriveva al Comune di Verbania: “La dismissione del pozzo 1 ubicato in P.zza 

F.lli Bandiera è subordinata alla disponibilità di un nuovo punto di approvvigionamento idrico”…..e  concludeva “ considerando il complesso iter autorizzativo di questo tipo di opera, non è possibile al  momento ipotizzare una tempistica di dismissione del pozzo 1”.  

Due settimane fa il Presidente di Acqua Novara VCO ai microfoni di Azzurra TV ha detto “entro l’inizio  2024 sarà espletata la gara d’appalto per la realizzazione dell’approvvigionamento a lago davanti a  Villa Taranto e ci vorranno 2 anni per realizzarlo”. Quindi per la chiusura del pozzo 1, che noi  speriamo mai avvenga, si parla della fine 2026 inizio 2027. 

E il Sindaco nel giugno 2020 sulle pagine locali di un quotidiano nazionale ci aveva accusati di  “catastrofismo burocratico”. Siamo nel 2023, tre anni sono passati e i fatti ci danno ragione. Il  tempo è sempre garante e buon testimone.  

E allora per ovviare al dilatarsi dei tempi e per accelerare la chiusura del pozzo 1 parrebbero  circolare voci di un ipotetico avvio dell’iter amministrativo per la riapertura del pozzo 7, ubicato  in sponda destra del torrente San Bernardino in adiacenza all’impianto di depurazione delle acque  reflue urbane dismesso dall’uso potabile, limitato al solo uso civile (scorte antincendio) nel  novembre 2011 all’atto dell’immissione in rete delle acque del pozzo 2.  

Confidiamo che siano voci infondate e di non leggere mai alcun provvedimento di chiusura del  pozzo 1 e neppure di riapertura del pozzo 7.  

Ma se si arrivasse a tal punto, lo diciamo oggi con grande serenità e franchezza e senza alcun tono  minaccioso – ma nell’interesse della qualità della vita e del benessere dei nostri cittadini – porremo  la questione a tutte le autorità competenti.  

Ma cosa comporta la presenza del pozzo di captazione attivo? Pone sull’area un vincolo legale che  impedisce non solo l’inizio dei lavori, ma come richiamava Acqua Novara VCO nel giugno 2019, il  mantenimento dell’impegno del Comune di Verbania a non appaltare le opere dei lavori per la  riqualificazione di P.zza F.lli Bandiera fintanto che Acqua Novara VCO non avrà definito una  soluzione alternativa all’utilizzo del pozzo 1, così come ribadito nella nota dell’aprile 2020 in cui si  legge che “la dismissione del pozzo 1 ubicato in P.zza F.lli Bandiera è subordinata alla disponibilità  di un nuovo punto di approvvigionamento idrico”.  

Nella documentazione per l’eventuale espletamento della gara d’appalto, che noi auspichiamo  non avvenga, competenza in capo alla struttura amministrativa del Comune e certamente non del  Sindaco, dell’Assessore o della Giunta a cui competono funzioni di indirizzo e non di attuazione  di un provvedimento amministrativo, dovrà essere specificato la presenza del pozzo di captazione  attivo senza poterne definire la data di chiusura e conseguentemente chi parteciperà alla gara  non avendo certezza della data di avvio del cantiere potrà presentare le riserve di legge da far valere in caso di ritardo o mancato avvio del cantiere, che potrebbe tradursi in applicazione di  penali. E ci chiediamo: chi si assumerà eventualmente questa responsabilità? 

E nel caso in cui l’amministrazione in carica dovesse arrivare a tanto, ipotesi che noi chiediamo  fermamente di evitare, tutto ciò sarà lasciato in eredità alla prossima  Amministrazione. 

  1. b) Nessun posto auto in più rispetto ai posti auto esistenti (250) e una generica destinazione degli  spazi in superficie senza alcuna valorizzazione della vocazione commerciale e mercatale della piazza  e di quelle ad essa contigue;  
  2. c) mancanza di un disegno strategico che consideri, oltre a Piazza F.lli Bandiera, anche la  valorizzazione delle piazze Mercato e Don Minzoni, con il risultato di offrire un intervento parziale,  incompleto e privo di una visione complessiva di cucitura urbanistica dei quartieri della Sassonia e  di S. Anna in continuità con il centro storico di Intra (la contrada). 
  3. d) 800 giorni di cantiere, con un impatto – quasi 3 anni, se non vi saranno intoppi – molto rilevante  sul tessuto economico (attività di Intra colpite dall’assenza dei relativi parcheggi, necessità di  spostamento del mercato) e sui residenti, impossibilitati a fruire di una fondamentale area di  parcheggio. 
  4. f) 9,6 milioni di euro: un costo eccessivo per la realizzazione di un intervento che riqualifica solo  parzialmente l’intera zona, non aggiunge un solo posto auto in più e lascia una “spianata di asfalto”  nelle piazze Mercato e Don Minzoni che graveranno sui bilanci dei prossimi 20 anni per circa  400/450 mila euro all’anno e non gravano solo su chi abita in Sassonia, ma anche per chi abita a  Pallanza, Suna, Zoverallo, Cavandone, Unchio, Biganzolo, Trobaso, Intra (a proposito della residenza  di chi ha firmato la petizione). 

E questo per voi non è indebitamento! 

Da ultimo, a seguito di nostro specifico quesito Acqua Novara VCO ci ha comunicato con lettere del  23.05.23 e del 14.06.23 che per realizzare i lavori è necessario lo spostamento di un importante  collettore fognario sito in Via Roma, che è il tratto terminale di un’ampia area del Comune di  Verbania (intera propaggine urbana a nord del torrente S. Bernardino verso la frazione Unchio) con  adduzione al sistema di sollevamento di S. Bernardino mediante la realizzazione di un nuovo  collettore fognario (trattasi di circa 100 mt.) in parallelismo all’attuale in direzione nord verso P.zza  mercato(costo stimato circa 500 mila euro) 

E inoltre opportuno ricordare che il Consiglio di Quartiere Intra nella seduta del 29.07.23 con 3 voti  favorevoli e 1 astenuto, quindi nessun contrario, ha espresso un parere favorevole e di  condivisione in merito ai contenuti e alle richieste della petizione, chiedendo la sospensione dell’iter  amministrativo di approvazione del progetto e la revisione dello stesso. Chiediamo che il documento  approvato dal CdQ Intra e consegnato nello scorso Consiglio comunale a tutti i consiglieri comunali  sia allegato quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione del consiglio  comunale, così come sarà allegata la petizione da noi promossa protocollata in data 22.06.23 al nr.  35040 che chiede: 

  1. La revisione sostanziale del progetto per la Riqualificazione di P.zza F.lli Bandiera approvata  dall’amministrazione comunale estendendolo alle contigue piazze Mercato e Don Minzoni  con l’obiettivo di valorizzare, in continuità con il centro storico di Intra, la loro fortissima e  consolidata vocazione mercatale e commerciale e di realizzare un intervento strategico di  “cucitura urbanistica” dei quartieri della Sassonia e di S. Anna.  
  2. Una proposta progettuale che, oltre alla creazione di un nuovo spazio di relazione e di  aggregazione, promuova anche il commercio prevedendo la realizzazione di ambienti nuovi, 

coperti, attrezzati e qualitativamente pregiati per valorizzare la vocazione mercatale e  commerciale dell’area e segmenti merceologici particolari, lavorazioni artigianali a elevato  valore aggiunto, riprendendo così la suggestione del grande centro commerciale aperto. 

  1. Una semplice, razionale ed economica sopraelevazione del posteggio (attuale area di sosta  dell’ex palatenda) con il doppio obiettivo di aumentare gli stalli e di azzerare il dislivello tra la  piazza e la strada d’argine al posto del progettato costosissimo interramento dei posti-auto  esistenti (a parità di stalli) e la contestuale creazione di una piastra di copertura.  

Rispetto al punto 3) c’è la nostra totale disponibilità a valutare anche la proposta avanzata dal  gruppo Ambiente Territorio guidato da due ex Assessori della giunta Marchionini.  

Vi invitiamo a rispondeteci controdeducendo punto per punto alle questioni di merito da noi  sollevate, a partire dalla chiusura del pozzo di captazione (per noi un’assoluta follia che  contrasteremo in ogni sede); noi, certamente, non ci accontenteremo di sentirvi dire “è campagna  elettorale” o “alla minoranza piace una spianata di auto”. 

Alla luce di quanto ampiamente argomentato ci sembra che ci siano parecchie motivate ragioni per  chiedere la sospensione dell’iter amministrativo e una revisione del progetto in corso di validazione. 

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