PROTESTE PER LA CHIUSURA DELLA DISCARICA DI TROBASO: E IL COMUNE CHIEDE ALLA PROCURA IL DISSEQUESTRO DELL’IMPIANTO

PROTESTE PER LA CHIUSURA DELLA DISCARICA DI TROBASO: E IL COMUNE CHIEDE ALLA PROCURA IL DISSEQUESTRO DELL’IMPIANTO

L’Amministrazione comunale espone alla procura e al Gip la propria preoccupazione per le conseguenze ambientali che deriveranno dal sequestro preventivo della discarica inerti di Trobaso, a suo tempo realizzata dal Comune e gestita dalla Cooperativa Sociale Risorse. Venuta meno la possibilità per privati ed imprese edili di conferire nel sito i rifiuti inerti e gli scarti vegetali eccedenti la quantità raccolta a domicilio,  aumenteranno le percentuali di abbandono abusivo ed indiscriminato di tali rifiuti sul territorio. Non a caso –  si legge in un comunicato – , l’Amministrazione comunale prima ed il Coub poi, hanno sottoscritto con la Cooperativa una intesa che consente ai privati di conferire in loco rifiuti di provenienza domestica di natura inerte, rifiuti vegetali eccedenti la quantità raccolta a domicilio nell’ambito del servizio pubblico di igiene urbana, nonché rifiuti inerti prodotti da interventi di demolizione, così evitando l’abbandono di tali materiali sul territorio o il loro scarico in alvei di fiumi e torrenti. Tale convenzione trova copertura nella normativa ambientale che, per i privati, non prescrive alcun obbligo  di tracciabilità, né tenuta di formulari né di iscrizione in Registri, sulla base del principio normativo secondo il quale il privato  non produce rifiuti speciali. Invece le imprese edili  sono autorizzate  a conferire i propri rifiuti senza bisogno di iscrizione all’Albo Nazionale Gestori e con l’obbligo del solo formulario che – se assente – è sanzionato amministrativamente. Ora, non vi è chi non veda come il sequestro dell’area indurrà comportamenti scorretti di abbandono di rifiuti da parte di privati ed imprese edili, magari anche in alvei e ripe del territorio, così creando un danno maggiore di quello che il sequestro preventivo mira ad evitare.  Nell’esporre tale preoccupazione, il sindaco Silvia Marchionini chiede la riapertura del sito, quantomeno per i privati cittadini e per quelle tipologie di conferimenti indiscusse e sui quali non si sono appuntati gli accertamenti della Forestale per le irregolarità contestate.

La problematica, dopo la chiusura della discarica comunale di Trobaso, è confermata dalle numerose lamentele raccolte da utenti.  Gli artigiani edili lamentano che i sigilli posti dal Corpo Forestale dello Stato accrescono la crisi economica del settore e provocano ulteriori ricadute negative bloccando i lavori in città. In particolare  i muratori  non sono in grado di smaltire i detriti e gli inerti delle demolizioni per la raccolta dei materiali da costruzione e auspicano che il blocco di questo fondamentale servizio pubblico venga ripristinato immediatamente dopo avere pagato le tasse e i permessi per la discarica.  Resta poi, come teme anche l’Amministrazione, il rischio di avere  materiale inerte sparso per tutta la città.

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