SANITA’: ANCHE LA LEGA INTERVIENE SULL’OSPEDALE UNICO DEL VCO E IL GRANDE NORD SULLA SITUAZIONE SANITARIA PIEMONTESE

SANITA’: ANCHE LA LEGA INTERVIENE SULL’OSPEDALE UNICO DEL VCO E IL GRANDE NORD SULLA SITUAZIONE SANITARIA PIEMONTESE

All’indomani della lettera trasmessa dalla Regione all’assemblea dei sindaci dell’Asl Vco per chiedere una riposta entro metà settembre circa un’eventuale e concorde indicazione di un sito ritenuto idoneo per il nuovo ospedale del Vco,  anche la Lega Salvini Verbania interviene rivolgendo pubblicamente una domanda al primo cittadino del capoluogo: Cara Silvia Marchionini,  è veramente d’accordo o no, di realizzare l’ospedale nuovo, di fatto unico, fuori Domodossola? Vuole finalmente dire ai cittadini di Verbania che lei e il Pd ritenete di dover chiudere l’ospedale Castelli a favore di un fantomatico ospedale baricentrico del quale, onestamente, nessuno tantomeno lei e il suo partito, sapete indicare l’esatta ubicazione? I cittadini tutti, attendono una sua risposta secca e onesta, senza se e senza ma.

Intanto sempre in tema di sanità la segreteria regionale del Grande Nord evidenzia che approvando nel complesso i conti del bilancio regionale, la Corte dei Conti ha messo in  rilievo una situazione per nulla rassicurante sulla sanità piemontese e diffonde il seguente comunicato: L’edilizia ospedaliera è il primo punto critico evidenziato dalla magistratura contabile; fatta  eccezione per l’ospedale di Verduno, operativo dal 2020, per nessuna delle opere  programmate – ed annunciate in grande stile- non è nemmeno lontanamente ipotizzabile  l’inizio ei lavori di realizzazione; intanto i nosocomi piemontesi versano in condizioni  strutturali precarie e necessitano di ingenti interventi di adeguamento o di realizzazioni ex  novo.  Non sono mancate, però, grandiose comunicazioni su ipotetici nuovi ospedali, ad esempio l’annuncio in piena campagna elettorale per le amministrative di Alessandria di un nuovo  ospedale nel capoluogo senza che ci fosse alcun progetto pronto, senza che fosse stata  individuata la zona di realizzazione e, soprattutto, senza che dei fondi necessari alla  costruzione ci fosse traccia. Operazione elettorale che, peraltro, non pare abbia sortito gli  effetti sperati; intanto, osserva la magistratura contabile,  il 58% dei nosocomi “risulta critico  per qualità strutturale”,  forse serve qualcosa in più di annunci e operazioni di comunicazione,  per quanto importanti. Tutto è fermo, si è passati dai 245 milioni di spesa in conto capitale per investimenti del 2019,  ai 10 milioni nel 2021.  Drammatico esempio la gestione nel Vco. 

Altri punti critici della “sanità malata” piemontese sono le politiche per il personale e la  mancanza di posti letto.  I giudici hanno osservato che la preferenza di inserimenti flessibili di personale medico e  sanitario crea non pochi problemi:  “La carenza di personale stabilmente inserito nell’organico   delle strutture sanitarie si è resa ancora più evidente in una situazione eccezionale” – la  pandemia – ed il rischio che “una continua rotazione di dette figure” possa incidere “sulla  continuità assistenziale e sulla tempestività delle prestazioni” è evidente. Se nei primi mesi di quest’anno la Regione ha annunciato, con la solita enfasi, un piano  straordinario di abbattimento delle liste di attesa già a giugno era evidente che gli obiettivi  prefissi di azzeramento degli arretrati sarebbe stato impossibile per la carenza di personale;  non dimentichiamo, inoltre, che cresce il numero di medici ed infermieri che lasciano gli  ospedali trovando maggiore stabilità e crescita professionale nel privato. E se si vede favorevolmente lo sforzo della Regione nella riduzione del debito non possono  destare preoccupazione le operazioni di privatizzazione come quella di Tortona con la  cessione a privati di diversi reparti dell’ospedale pubblico; c’è da chiedersi se questo è un  orientamento di politica gestionale della Giunta e se dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi  reparti dei nostri ospedali pubblici ceduti a privati.

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