SCOPPIA IL “CASO FIORIERE”. LE MINORANZE INSORGONO

SCOPPIA IL “CASO FIORIERE”. LE MINORANZE INSORGONO

Polemiche roventi dopo che l’amministrazione ha fatto rimuovere per motivi paesaggistici in piazza San Vittore sul sagrato di fronte all’ingresso della basilica  le fioriere attorno ai tavolini del bar Caffè Latte, vasi con piante verdi e siepi che separavano i tavolini dei clienti dal passeggio sulla piazza.  La richiesta di rinnovo del permesso è stata respinta e l’ordine di rimozione ha dovuto essere eseguito. A suscitare proteste è in particolare il fatto che a breve distanza la stessa amministrazione ha imposto, nonostante il parere contrario della commissione paesaggistica, la posa di analoghe fioriere di cemento per chiudere la roggia creata con la sistemazione del centro storico.

E’ una vergogna – sbotta il consigliere Renato Brignone di Sinistra & Ambiente -. Il Sindaco fa ciò che vuole , piazza fioriere brutte e care  e un commerciante che aveva un verde ben più decoroso delle aiuole spennacchiate in piazza viene costretto a rimuoverle per cosa? per un parere che nemmeno la giunta considera quando è suo interesse ignorarlo? Complimenti al Sindaco e all’amministrazione del fare.

All’attacco della amministrazione dei due pesi e due misure anche il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle: In questo caso – scrive in un comunicato – potremmo  anche dire che  “l’hanno fatta fuori dal vaso” per strappare un sorriso, anche se amaro, ma che pone alcune riflessioni. Al Sindaco  chiediamo  perché nella roggia vicino alla posta c’è un lungo filare di vasi (che ha peraltro avuto 2 volte un parere negativo da parte della commissione paesaggio, da lei stessa nominata) mentre ad un privato vengono rimossi dei vasi molto simili ai suddetti, a pochi metri di distanza, appellandosi allo stesso parere che lei, furbamente e legalmente ha aggirato: li togliete tutti, o li lasciate tutti.   La protesta si allarga:  Perché per il project financing del porto turistico di Verbania, progetto bellissimo ed avveniristico, si è già a conoscenza del disegno, dell’importo, l’amministrazione ne ha fatto propaganda nel messaggio di fine anno, mentre per lo stesso identico iter, cioè un project financing del forno crematorio, ad oggi si sa a malapena il nome del proponente dopo insistenza dei consiglieri di minoranza? Perché per il forno è tutto segreto, mentre per il porto no?  Quali sono le leggi a cui ci si appella per dire le stesse identiche cose? Una volta si interpretano in un modo e una volta in un altro, guarda caso a seconda di come fa comodo alla amministrazione.
  1. non sarebbe meglio evitare che sedie e tavoli invadono il suolo pubblico? questo sì che sarebbe più decoroso …..

    Reply
  2. Non sono d accordo. A parte il fatto che i tavolini all aperto sono coperti in più per il guadagno delle attività commerciali, che quindi pagano più tasse, fanno “viva” la città. Immagina che depressione una città con solo locali chiusi dentro.

    Reply

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.