Sebastiano Bianchi ha fatto ritorno a casa dai genitori questa notte in buone condizioni. Si conclude così in modo clamoroso la vicenda che per due giorni ha tenuto tutti con il fiato sospeso dopo che le circostanze avevano indotto in un primo momento a dare quasi per scontato il suo suicidio nelle acque del lago, mettendo in moto la macchina dei soccorsi nello specchio d’acqua antistante il lungolago Palatucci di fronte a Villa Taranto. Qui infatti l’auto del 29enne verbanese giocatore di basket era stata ritrovata aperta e con all’interno il telefonino resettato, dopo la partita disputata a Legnano e il ritorno dalla città nella cui squadra milita in serie B. Per la verità alcune circostanze avevano indotto nelle ultime ore gli inquirenti a nutrire qualche dubbio sulla tesi del suicidio, in particolare il fatto che una telecamera aveva fissato l’arrivo di un’altra auto di cui però risultava impossibile l’identifficazione sul lungolago accanto a quella dello scomparso, avvalorando la tesi dell’allontanamento del giovane a bordo di questa vettura. Ieri sera, come abbiamo riferito, l’appello dei compagni di squadra e del fratello a “Chi l’ha visto?” su Rai3 e qualche ora dopo la conclusione con lo choccante ritorno a casa. Restano naturalmente da chiarire le motivazioni dell’accaduto, tra cui gli aspetti più misteriosi della singolare vicenda a cominciare dal silenzio della persona intervenuta nonostante le circostanze facessero temere il peggio e fossero entrati in azione i soccorsi.
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