SI INTITOLA A MARIA VITTORIA ZEME IL PARCHEGGIO DI FONDOTOCE

SI INTITOLA A MARIA VITTORIA ZEME IL PARCHEGGIO DI FONDOTOCE
Sabato 11 novembre 2023 ore 10:30 si inaugura a Fondotoce a cura di Comune, Anpi Sezione 42 Martiri, Associazione Casa della Resistenza e Comitato Provinciale Anpi Vco,  il pannello con cui viene ufficialmente istituito piazzale Zeme, dedicato a Maria Vittoria Zeme (1916-2005) crocerossina internata nel lager nazista di Zeithain. A seguire, presso la vicina sede della Società Operaia di Fondotoce saluti del sindaco Silvia Marchionini, dei rappresentanti delle associazioni coinvolte e intervento di Giorgio Danini su Maria Vittoria Zeme. Crocerossina: dal fronte balcanico alla scelta del lager.  L’Associazione Giardino dei Giusti di Milano ha inseritoMaria Vittoria Zeme  nel Giardino Virtuale di Gariwo, nella sezione dedicata al Monte Stella, nel luogo dove sorge il “Giardino dei Giusti di tutto il mondo” di Milano. Della sua esperienza sorella Zeme ha redatto anche un diario che testimonia le atrocità perpetrate dai nazisti e “Il tempo di Zeithain” è il titolo del libro che raccoglie tale diario pubblicato da Alberti Libraio Editore di Verbania.
Maria Vittoria Zeme
Tra le numerose e gravi violazioni degli accordi internazionali sul trattamento dei prigionieri di guerra vi fu, da parte dei nazisti, anche quella dell’internamento nei Lager del personale sanitario militare: medici, infermiere della Croce Rossa Italiana, personale di treni ospedale, anche dell’Ordine di Malta, cappellani militari.  Sorella Zeme ebbe in sorte, come «internata militare», di essere deportata nel Lager di Zeithain, dove erano inviati i militari italiani invalidi di alcuni ospedali da campo dei Balcani e quelli divenuti invalidi nei Lager perché assoggetta ti ad un lavoro schiavistico vero e proprio. Il Lager di Zeithain avrebbe dovuto essere un sanatorio, per un eventuale loro recupero; in realtà divenne un Lager di moribondi. L’esperienza di Sorella Zeme fu tragica, ma salutare, almeno per i ricoverati, che ebbero il conforto di averla vicino, proprio come una Sorella, quando non vi erano più cure possibili e la fine si avvicinava. Il Lager di Zeithain era come tutti gli altri Lager, anche se ufficialmente denominato Lazarett. Il vitto era del tutto insufficiente e la mancanza di sussidi sanitari totale. In questa sconfortante situazione Sorella Zeme, anch’essa affamata come tutti, anch’essa alloggiata in una baracca gelida e con la sola uniforme di Crocerossina, sempre più consunta e inadatta al clima (finché non le fu dato un cappotto grigioverde militare, forse di un morto), confortò l’ agonia dei morenti, con la sua dolcezza e la sua carità cristiana. Ogni giorno – ella scrive – fame, freddo, cimici, pidocchi, grossi topi e la mancanza di tutto, eppure ci sono due forze straordinarie che ci sostengono: prima la preghiera e la fede, poi l’assistenza e il conforto che si può dare a tanti giovani soldati che muoiono.

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