STORIA DI FAMIGLIA TRA 800 E 900 IN UN INCONTRO AL MUSEO DEL PAESAGGIO

STORIA DI FAMIGLIA TRA 800 E 900 IN UN INCONTRO AL MUSEO DEL PAESAGGIO

Nella sede del Museo del Paesaggio di Palazzo Viani Dugnani in via Ruga giovedì 19 gennaio alle ore 18 verrà presentato presso la sala conferenze con ingresso libero il libro IL MONDO DEI FARAGGIANA. Ritratto fotografico di una famiglia aristocratica e della sua epoca” di Maurizio Leigheb edito dalla Società Storica Novarese. Sarà presente l’autore. Il libro sarà a disposizione per l’acquisto durante la serata e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. 

L’OPERA       Il volume interpreta il ricco repertorio iconografico pervenutoci in un’ottica sociale e antropologica, come ritratto di una famiglia aristocratica e della sua epoca, contestualizzandolo e dandogli un senso nell’ambito della storia della fotografia dell’800 e degli inizi del ‘900 e della storia dei viaggi e dell’esplorazione, cercando quindi di fornire un diverso prodotto editoriale rispetto ai precedenti usciti sullo stesso tema, con immagini in bianco e nero e a colori, un’impaginazione moderna e un testo divulgativo adatto a un vasto pubblico. Il patrimonio iconografico lasciatoci dalla nobile famiglia Faraggiana (una delle famiglie più importanti della città di Novara e grande benefattrice: il Museo di Storia Naturale ed il Teatro Faraggiana sono infatti doni della Famiglia alla Città), d’interesse storico e antropologico, raccolto in 22 contenitori, tra album e raccolte, non essendo esposto al pubblico, risulta difficilmente consultabile. Incollate sulle pagine degli album, le stampe fotografiche pervenuteci non seguono un ordine cronologico o tematico né un percorso narrativo, per cui è parso utile dividerle, per quanto possibile, in argomenti e sequenze che, nel loro complesso, rappresentano la storia illustrata della famiglia. Dovendo scegliere tra l’esatta e minuziosa riproduzione fotostatica delle dimensioni e delle condizioni originali delle stampe fotografiche, sia pure col fascino della patina del passato, e la rivisitazione e valorizzazione della memoria iconografica attraverso una più moderna impaginazione basata sul racconto fotografico, si è optato per questa seconda soluzione, con i necessari accostamenti e ingrandimenti delle immagini, creando una narrazione meno archivistica e un’opera divulgativa più efficace e adatta a un vasto pubblico. Questo pregevole materiale viene pubblicato dalla Società Storica Novarese in un’unica opera e arricchito con sequenze di immagini a colori delle sue dimore e residenze come emblematico ritratto fotografico di una famiglia aristocratica e della sua epoca, nell’ambito dei rapporti di Alessandro Faraggiana, (figura centrale di viaggiatore e naturalista, cui si deve la creazione delle collezioni tassidermiche ed etnografiche, costituenti, insieme a quelle del funzionario coloniale ed esploratore novarese Ugo Ferrandi e a successive donazioni, il Museo di Storia Naturale ed Etnografico di Novara, che porta il loro nome),  con la Società Geografica Italiana, interpretandolo e contestualizzandolo, come non è stato fatto sinora, nell’ambito della storia della fotografia di viaggio e di ritratto.

L’AUTORE       Giornalista, scrittore, etnologo (membro della Società Italiana di Antropologia Culturale), documentarista, fotografo e pittore, Maurizio Leigheb è considerato uno dei maggiori antropologi-viaggiatori italiani di professione, insignito di una biografia nell’Enciclopedia Treccani. In cinquant’anni di attività ha visitato oltre 100 Paesi extra europei, realizzato più di un centinaio di documentari per la RAI e Canale 5, trasmessi anche in altri paesi europei. Questa vasta esperienza gli ha fornito l’ispirazione e il materiale per scrivere 20 libri pubblicati da G. Mondadori, Longanesi, De Agostini, Sugar, Interlinea ecc., tra cui vari volumi illustrati di divulgazione etno-antropologica tradotti in diverse lingue, numerosi saggi e articoli per vari quotidiani (Il Corriere della sera, La Stampa ecc.) e periodici illustrati italiani (il settimanale Oggi, Sette, Lo Specchio della Stampa, Famiglia Cristiana ecc.) e stranieri, per curare alcune collane editoriali, organizzare convegni, mostre fotografiche e di pittura. Le regioni della Terra cui ha dedicato il maggior numero di viaggi e ricerche sono le meno conosciute della Terra: l’Amazzonia, dove ha compiuto 17 spedizioni tra gli indios, e la Nuova Guinea indonesiana (oggi Papua), dove ha compiuto altrettanti viaggi alla ricerca delle popolazioni indigene meno conosciute per fotografarle, filmare vari aspetti della loro vita economica, sociale e religiosa, scrivere libri e collezionare oggetti etnografici, ceduti poi ed esposti al Mudec, il Museo delle Culture di Milano.  Ha studiato per oltre un decennio i grandi viaggiatori novaresi del passato e riscoperto la figura di Guido Boggiani, il pittore e viaggiatore-etnografo della seconda metà dell’800 più citato nella letteratura antropologica, autore di una delle prime monografie etnografiche, ucciso dagli indios del Chaco a 40 anni, dedicandogli una mostra al Palazzo del Broletto di Novara, un documentario (realizzato per la Provincia di Novara e il Museo Nazionale Luigi Pigorini di Roma), un convegno internazionale e tre opere illustrate contenenti nuovi documenti e scoperte ( tra cui un volume illustrato edito dalla Regione Piemonte e il manoscritto autografo della sua opera più nota, intitolata “Viaggi di un artista nell’America Meridionale: I CADUVEI” (Ermanno Loescher & C., Roma, 1895), dopo aver rintracciato in vari musei europei circa 5000 oggetti etnografici raccolti dall’italiano e visitato, nel corso di due viaggi compiuti in Sudamerica, le popolazioni (gli indios Caduvéo, Chamacòco ecc.) che l’artista avvicinò e contribuì a farci conoscere. 

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