SU CORONAVIRUS E GUERRA RIFLESSIONI IN VERSI

SU CORONAVIRUS E GUERRA RIFLESSIONI IN VERSI

ATTRAVERSANDO IL CORONAVIRUS tra sofferenze e speranze poi venne la guerra: è questo il titolo del libro di poesie scritto da Michele Lapetina che viene presentato sabato 25 maggio alle ore 16 a Villa Giulia a cura del Comune e del Sistema Bibliotecario Vco. Dopo il saluti del sindaco Silvia Marchionini, interviene Il direttore della Biblioteca civica di Verbania, Andrea Cassina, e sull’opera l’autore dialoga con Giuseppe Lupo.  L’incontro si conclude con un rinfresco.  Il libro è disponibile dietro il versamento di un contributo di 15 euro, che verrà devoluto alla Associazione Amici dell’Oncologia.

Le recenti traumatiche esperienze che tutti hanno coinvolto e coinvolgono tuttora prima con la pandemia del Coronavirus,  poi con il ritorno della guerra sullo scenario europeo sono il tema  di questo intenso libro che affida al linguaggio della poesia riflessioni, sensazioni, sofferenze, speranze suscitate dalle tragiche vicende attraversate negli ultimi anni.  Leggendo questi versi ciascuno si sente partecipe e coinvolto dalle considerazioni che essi esprimono e che appartengono a tutti non solo nel ricordo di ciò che personalmente si è vissuto, ma anche nelle lezioni che se ne devono trarre per superare angosce, depressioni, momenti difficili e proseguire recuperando fiducia, conforto e nuovi stimoli nel cammino della vita.  Temi dunque assai delicati ma affrontati con un linguaggio di grande efficacia quelli su cui si sofferma l’autore Michele Lapetina,  nativo di Rapolla in provincia di Potenza nel 1944 e dal 1964 a Verbania dove è stato funzionario presso il Comune.  Sempre vivo è stato in lui l’amore per la terra lucana che ha trovato espressione anche in poesie dialettali, di cui ha pubblicato due raccolte che gli sono valse importanti riconoscimenti.

  1. E meno male che dalla pandemia si sarebbe dovuti uscire migliori….

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    • ma neanche nelle favole: gli uomini sono cattivi e malvagi: homo homini lupus, solo le anime belle, soprattutto cattocomuniste, credono a queste sciocchezze da asilo infantile! ;))

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