SUL NUOVO OSPEDALE REGNA L’INCERTEZZA

SUL NUOVO OSPEDALE REGNA L’INCERTEZZA

Una conferenza stampa del sindaco Silvia Marchionini e del presidente del consiglio comunale Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi ha fatto il punto della situazione sulle prospettive del nuovo Ospedale Castelli come emergono alla luce degli ultimi incontri e delle notizie emergenti da Regione Piemonte e Politecnico di Torino.  Si parla di demolizione dell’ospedale esistente e di costruzione di un nuovo complesso comprendente 5 torri di 4/5 piani e altezza 17/20 metri da realizzare in altrettante fasi; in pratica del complesso dell’attuale nosocomio resterebbero in piedi solo l’immobile del vecchio Castelli e Villa Saporiti.   Ciò significa essere alle prese per almeno otto anni con un cantiere altamente impattante e dalle conseguenze facilmente comprensibili per la città che resterebbe in parte paralizzata: A sconcertare è il fatto che  a fronte di una prospettiva di durata e dimensioni di simile portata si parla al momento solo in termini estremamente vaghi e sommari, senza nessun lavoro organizzativo preparatorio delle fasi preliminari e senza un progetto preliminare su cui confrontarsi, dunque all’insegna della massima incertezza in cui a prevalere è la propaganda e manca ogni elemento di concretezza.

Con il nuovo complesso il Castelli verrebbe ridotto in termini di ampiezza e (ciò che più preoccupa) di funzionalità;  si delinea così tra l’altro declassamento di chirurgia solo a bassa e media intensità, eliminazione di ortopedia alta intensità e solo per operazioni di bassa intensità opererebbero anche oculistica, urologia e altri reparti. I posti letto scenderebbero da 161 a 150.  Nulla di nuovo per altri reparti pure necessari delineando un quadro complessivo che lascia aperti forti dubbi sulla possibilità di permanenza di un Dea di primo livello.  La stessa definizione di ospedali a prevalenza medica e chirurgica rispettivamente a Verbania e a Domodossola appare contradditoria in un quadro in cui il nosocomio verbanese manca di servizi essenziali nonostante su di esso gravitino due terzi della popolazione e l’82 per cento del movimento turistico. Insomma servizi sanitari divisi senza alcuna equità sul territorio.

Date queste premesse, l’amministrazione comunale manifesta l’esigenza di una doverosa e completa informazione dopo che per sei mesi si è saputo poco o nulla, anche per coinvolgere tutti i gruppi consiliari e informare la cittadinanza che del progetto in questione sa poco o nulla.

NELLA FOTO Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi

  1. andremo a curarci da un’altra parte…

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