TRAGEDIA DELLA FUNIVIA, VIDEO E SCIACALLAGGIO

TRAGEDIA DELLA FUNIVIA, VIDEO E SCIACALLAGGIO

Ecco il testo integrale del comunicato diffuso poco fa dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Verbania, Olimpia Bossi:

In riferimento al servizio mandato in onda dal TG 3 della RAI in data odierna, nel quale sono state trasmesse le immagini estrapolate dallimpianto di videosorveglianza della funivia StresaAlpinoMottarone, immediatamente riprese e descritte da numerosi altri organi di informazione, preciso che tali immagini, contenute in un file video, risultavano depositate, unitamente a tutti gli atti di indagine, allatto della richiesta di convalida del fermo e di applicazione di misura cautelare, con diritto degli indagati e dei rispettivi difensori di prenderne visione ed estrarne copia, diritti ampiamente esercitati.

Si tratta, tuttavia, di immagini di cui, ai sensi dellart. 114 comma 2 c.p.p., è comunque vietata la pubblicazione, anche parziale, trattandosi di atti che, benché non più coperti dal segreto in quanto noti agli indagati, sono relativi a procedimento in fase di indagini preliminari.

Ma, ancor più del dato normativo, mi preme sottolineare la assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese, che ritraggono gli ultimi drammatici istanti di vita dei passeggeri della funivia precipitata il 23 maggio scorso sul Mottarone, per il doveroso rispetto che tutti, parti processuali, inquirenti e organi di informazione, siamo tenuti a portare alle vittime, al dolore delle loro famiglie, al cordoglio di una intera comunità.

Portare a conoscenza degli indagati e dei loro difensori gli atti del procedimento a loro carico nelle fasi processuali in cui ciò è previsto, non significa, per ciò stesso, autorizzare ed avallare lindiscriminata divulgazione del loro contenuto agli organi di informazione, soprattutto, come in questo caso, in cui si tratti di immagini dal fortissimo impatto emotivo, oltretutto mai portate a conoscenza neppure dei familiari delle vittime, la cui sofferenza, come è di intuitiva comprensione, non può e non deve essere ulteriormente acuita da iniziative come questa.

Fin qui il comunicato della Procura.  Siamo dunque di fronte ad un ulteriore sviluppo delle dinamiche collegate alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone che, accanto a quello che resta il suo drammatico e fondamentale contenuto di incidente in cui hanno perso la vita 14 persone, ha già suscitato reazioni su vasta scala in ordine alle cause dell’accaduto, alle implicazioni giudiziarie che tanto hanno fatto e fanno tuttora discutere, alle conseguenze di ordine emotivo e a quelle in ambito turistico. Ora ad essere chiamato in causa e a suscitare interrogativi è l’aspetto mediatico legato alla diffusione delle immagini di cui la Procura riferisce.  Alle conclusioni a cui giunge il comunicato vogliamo solo aggiungere che ci chiediamo a nostra volta come possa essere avvenuta e a cosa possa servire la divulgazione suddetta al di fuori dell’ambito delle indagini nel quale gli scopi della documentazione sono ovvii.  Ebbene, non riusciamo a trovare altra risposta a tali interrogativi se non purtroppo quella legata al profilo di un indegno sciacallaggio mediatico.

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