UN NAVIGATORE VERBANESE ATTORNO ALL’ARTICO E AL POLO NORD

UN NAVIGATORE VERBANESE ATTORNO ALL’ARTICO E AL POLO NORD

Danilo Baggini, 68 anni, verbanese residente nella casa di famiglia nel quartiere di Madonna di Campagna. Una vita con  tanta avventura e dopo il pensionamento alla scoperta dei mari e degli oceani.  C’è anche lui tra i  cinque componenti dell’equipaggio della nave Best Explorer  del mitico comandante Giovanni “Nanni” Acquarone che, dopo 12 anni di navigazione in lungo e in largo per mari di tutto il mondo e dopo avere attraversato come prima imbarcazione da diporto nella storia della navigazione italiana il Passaggio a Nord Ovest,  sta per portare a casa un nuovo record italiano lungo la “Northern Arctic Sea Route”,  con completamento del periplo dell’Artico a nord della Siberia e del Polo Nord  dopo un lungo viaggio partito da Osaka e che si concluderà ai primi di ottobre nel nord della Norvegia.

Una grande impresa che vede dunque tra i protagonisti il navigatore verbanese.  Ma chi è Danilo Baggini? Ecco la biografia che lui stesso ci trasmette in una pausa del viaggio imposta dal maltempo con una mail inviata via radio da bordo di Best Explorer ancorato ben riparato nei pressi di Capo Celijuskin che è il punto più a Nord dell’Eurasia a 77° 40′ Nord aspettando che passi una grossa perturbazione con venti fino a 50 nodi.

Mi chiamo Danilo Baggini ho 68 anni, abito a Verbania dove sono nato a Madonna di Campagna nell’abitazione di famiglia dove abito.  Sono ingegnere meccanico e felicissimo pensionato da ormai 10 anni, ho lavorato come libero professionista progettista di macchine per la produzione di sapone, pochi sanno che la zona di Busto Arsizio ospita leader mondiali del campo.
Durante la vita lavorativa ho praticato sci-alpinismo e alpinismo a livelli medio-alti con migliaia di salite al mio attivo  sulle Alpi tra cui 65 cime di 4000 metri. Passavo le mie ferie invernali nel deserto del Sahara che ho percorso in lungo e in largo dapprima sulle piste e successivamente alla ricerca delle dune sempre più alte e difficili: Grand Erg Occidentale e Orientale, Ubari, Erg Murzuq, Erg Chech, ecc li ho attraversati tutti in quasi 30 anni di viaggi a partire dal 1978 per terminare nel 2005 quando l’Africa è divenuta pericolosa. Un fedele Land Cruiser Toyota, che utilizzo tuttora, mi ha accompagnato in tutti i viaggi Sahariani e altrove tra cui Islanda e Mongolia.
Gli anni dal 2005 al 2009 sono stati anni di lavoro per ristrutturare personalmente senza nessun aiuto la casa di Madonna di Campagna e di studio e di preparazione all’acquisto di una barca oceanica per affrontare navigazioni impegnative. Deciso quale barca: 12 metri (40 piedi), metallica in alluminio, deriva mobile per poter affrontare bassi fondali ecc.  Nel 2009 sono su di una barca di un amico in Grecia a Corfu e la barca che volevo trova me. Due coniugi italiani di ritorno dal loro viaggio intorno al mondo hanno esattamente la barca che cercavo in vendita: un saluto, due parole, una cena e la barca passa virtualmente di proprietà in Grecia e con atto notarile quindici giorni dopo in Italia. E’ il giugno 2009, inizia la mia nuova vita.
Due anni di preparazione della barca che fagocita decine di migliaia di euro, due estati in Grecia, Ionica la prima e Cicladi la seconda, sempre andata e ritorno da Venezia nei due mesi estivi che per fortuna posso permettermi mentre sto ancora lavorando. Nel 2011 in febbraio maturo la pensione, lavoro ancora fino al 30 giugno ed il 9 luglio parto per la prima lunga navigazione che mi porterà in poco più di un anno al giro del Mediterraneo ri-passando dalle Cicladi in Grecia, alla Canarie, ai Caraibi, la risalita della costa est degli USA, Terranova e Groenlandia e ritorno a Venezia passando dalle Azzorre.
Nel 2013 pausa mediterranea con ancora Grecia Cicladi, Dodecaneso e Sporadi, andata e ritorno da Venezia. Nel 2014 in aprile partenza per il secondo lungo viaggio: Canarie, Capo Verde, Brasile, Argentina, Cile, Capo Horn, e poi verso il Pacifico passando per il Canale di Beagle, risalita nei canali Cileni sul Pacifico e rientro in Atlantico per il Canale di Magellano. Ritorno a Venezia passando per Brasile, Caraibi, Azzorre, Baleari.
Dedico gli anni  2016, 2017, 2018 alla navigazione lungo le coste Europee, lasciando per l’inverno la barca prima a Marsiglia, poi a Faro in Portogallo e quindi a La Rochelle in Bretagna in Francia, dove tuttora si trova ad aspettarmi.
L’estate 2019 abbandono Shaula, la mia barca, a La Rochelle e la dedico al passaggio a Nord Est sull’imbarcazione Best Explorer. Barca italiana che ha già effettuato  il passaggio a Nord Ovest dalla Groenlandia al Pacifico passando sopra l’Alaska ed ora rientra in Atlantico dopo aver circumnavigato il Pacifico passando per lo stretto di Bering ed a nord della Siberia fino a Tromso in Norvegia.
Mi sono aggregato all’equipaggio di Best Explorer a fine aprile a Osaka in Giappone e sbarcherò a Tromso in Norvegia. Mentre scrivo, il programma prevede ancora una breve sosta a Murmansk per cambusa, acqua e gasolio.  Quindi l’ultima tratta fino a Tromso dove è previsto un festeggiamento a conclusione dell’impresa il primo week-end di ottobre.

Una vita avventurosa, insomma, destinata ad arricchirsi di nuove tappe. E’ evidente che, mentre l’impresa in corso sta per concludersi, laddove Baggini dichiara che nel porto francese di La Rochelle in  Bretagna la sua Shaula lo attende tuttora e che la raggiungerà dopo il passaggio a Nord Est, il pensiero è già proiettato verso il ricongiungimento con la fedele barca compagna di tanti passati (e futuri ….)  avventurosi viaggi.

Nelle foto Baggini e la Best Explorer

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