Non si placano dopo la presentazione del progetto per la riqualificazione dell’area ex Acetati le polemiche che già avevano preceduto l’appuntamento. Il sindaco Marchionini ha annunciato per l’11 novembre un open day in Acetati come segnale di apertura e di coinvolgimento rivolto a forze politiche e realtà cittadine. Le opposizioni però rinnovano le loro accuse su un progetto che nelle fasi di preparazione è stato concordato solo dall’amministrazione senza il minimo coinvolgimento della città e che adesso a loro avviso viene di fatto presentato a cose fatte come una sorta di scatola chiusa, con la progettazione del futuro della città decisa solo dal sindaco dopo gli accordi presi per una operazione speculativa in cui la politica è completamente assente e non può dare il proprio contributo. Particolarmente accesi i toni della polemica con il consigliere comunale Renato Brignone proprio a proposito di partecipazione. Durante la presentazione il consigliere ha chiesto ai rappresentanti di Immobiliare Acetati se il masterplan presentato era frutto di una mediazione e di un lavoro di un anno e mezzo con l’amministrazione. A questo punto – dichiara Brignone – l’amministratore delegato di Acetati stava iniziando a rispondermi quando Marchionini l’ha letteralmente zittito, con un perentorio: ” La invito a non rispondere”. Aggiungerei molti commenti e pensieri per qualificare l’atteggiamento di un sindaco (minuscolo) così, ma evito e riporto invece la risposta alla domanda che l’AD mi ha cortesemente dato alla fine della conferenza stampa: “Il masterplan è frutto di un anno e mezzo di lavoro con l’amministrazione e ne è la sintesi”. Quindi a Verbania la pianificazione la fa il sindaco da solo? con la giunta? di nascosto? e la maggioranza? Imbarazzante livello politico e altissimo livello di rischio se le modalità di progettazione del nostro futuro sono discusse in camera caritatis.
