Dopo l’interruzione causata dalla pandemia. si è riannodato oggi il percorso della candidatura di Verbania (unica in Piemonte) a Capitale Italiana della Cultura 2022 con la presentazione ufficiale del relativo Dossier presso la struttura del “Petalo” nello splendido scenario dei Giardini Botanici di Villa Taranto e con la presenza delle principali autorità del territorio. Il sindaco Silvia Marchionini e l’assessore alla cultura Riccardo Brezza (primo promotore dell’iniziativa) hanno sottolineato valenze e contenuti dell’ambizioso progetto e il significato della candidatura per il futuro della città, la cui importanza resterà fondamentale per il lavoro impostato qualunque sarà il risultato. Il lavoro svolto ha coagulato tanti sforzi e tanti sostegni in piena unità di intenti con l’obiettivo della ripresa della città e del territorio, per il quale è essenziale proprio la valorizzazione della cultura storico-artistica-territoriale. Una sfida bella e appassionante, che siamo riusciti a compiere grazie all’impegno di moltissimi partner. Crediamo – dice Brezza – nelle nostre potenzialità e nella volontà di trasformare il nostro territorio attraverso la cultura. Andiamo avanti! Dopo l’intervento del vescovo Franco Giulio Brambilla, hanno espresso piena condivisione e sostegno per il progetto il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi, il prefetto Angelo Sidoti, il consigliere regionale Alberto Preioni e l’assessore regionale Vittoria Poggio, i parlamentari Mirella Cristina e Enrico Borghi. Tutto l’impegno possibile a Roma – dice Cristina – perché Verbania Capitale Italiana della Cultura 2022 diventi realtà. La cultura non ha colore politico, la candidatura ha raccolto l’impegno di tutti: istituzioni, enti, associazioni e dell’intera comunità. L’obiettivo è importante per lanciare un territorio che come valore aggiunto ha, accanto al paesaggio, anche la cultura e questa è stata l’occasione per uno studio approfondito dedicato alla tematica. Aggiunge Borghi: “La cultura riflette” lo slogan scelto, che gioca sul doppio ruolo del pensiero e della fisicità di questa terra di laghi e di acque. Territorio e pensiero sono il fulcro della fuoriuscita dell’Italia dalla crisi, il viatico per l’impiego al meglio delle importanti risorse europee ottenute. E nel pensiero, la capacità di innovare, di pensarsi nodo della rete e non più periferia, luogo che produce futuro e protagonismo. In questo, il lavoro fatto da Verbania, con Silvia Marchionini e Riccardo Brezza in testa, è già un viatico importante a prescindere. Poi, ce la giocheremo tutta! Via tv è giunto pure l’incoraggiamento di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Firenze e membro del Comitato d’Onore.
Il dossier presentato al Ministero riassume in 60 pagine i vari aspetti della candidatura, a partire dalla presentazione del territorio, della comunità e della città, per proseguire con motivazioni e configurazione del progetto, governance, struttura organizzativa, comunicazione e piano finanziario. L’elaborazione si ispira alla trasformazione e si pone in modo ambizioso come modello per l’Italia e per il futuro al quale la sfida lanciata guarda con con fiducia e slancio rinnovati, rivolgendosi come tale a tutto il Paese. Le candidature pervenute saranno esaminate entro il 12 ottobre 2020 e saranno segnalati al massimo 10 progetti finalisti. entro il 12 novembre la Giuria raccomanderà al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo la candidatura giudicata più idonea ad essere insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022.
Nelle foto alcuni momenti della presentazione del Dossier