ANCHE ARCI VERBANIA CRITICA SUL NUOVO PORTO PREVISTO A PALLANZA

ANCHE ARCI VERBANIA CRITICA SUL NUOVO PORTO PREVISTO A PALLANZA

Mentre l’iter prosegue e scade il 1° marzo il termine fissato dal Ministero per presentare osservazioni, il progetto per la realizzazione di un nuovo porto turistico a Pallanza nel tratto costiero antistante i campi di tennis presso la sede Canottieri Pallanza presentato dalla Società Marina di Verbella Srl incontra nuove critiche e perplessità. Dopo  quelle di pescatori e Cnr, ad intervenire negativamente sulla prevista struttura galleggiante (150 posti barca, costo sette milioni) è la Commissione Ambiente di ARCI Verbania APS con le seguenti considerazioni:

Il progetto sembra  interessare una consistente porzione di area lacustre  in quanto prevede  stalli per centocinquanta posti barca  e nondimeno è destinato a incidere   in modo molto rilevante anche nel contesto territoriale interno, per cui ci permettiamo di esprimere forti perplessità circa l’impatto complessivo che esso comporta. Dal punto di vista paesaggistico andrebbe a compromettere pesantemente  la prospettiva costiera di uno degli scorci più belli e suggestivi del Golfo Borromeo che ancora si presenta indenne da elementi deturpanti. Sarebbe comunque invasivo  nel tratto Pallanza-Fondotoce anche in relazione alla  Riserva naturale con il pregevole canneto che va tutelato da qualsiasi forma di intromissione umana per salvaguardarne l’integrità  ambientale ,  naturalistica,  nonché faunistica.

Il Lago Maggiore e le sue sponde costituiscono un unicum  culturale e naturalistico di pregio assoluto e di valore inestimabile che va preservato nella sua unicità come patrimonio ambientale , a tale riguardo rammentiamo a chi ci legge la proposta di inserimento nell’UNESCO di tutto il Golfo Borromeo che ci auguriamo possa procedere con l’iter di candidatura il prima possibile. Ma non solo, trattasi di un bene collettivo insostituibile e ogni variazione finalizzata ad attuarne  modifiche deve essere soppesata in modo estremamente cauto e prudente valutando gli interventi in rapporto  alla peculiarità di ogni contesto urbano .

Riteniamo altresì che trattasi  di un’opera di forte impatto  destinata a incidere  notevolmente anche sul sistema viario  del lungolago; osserviamo infatti che negli ultimi anni  la tendenza dell’ Amministrazione Comunale  è stata quella di realizzare interventi finalizzati a ridurre  il traffico veicolare proprio in quella zona, ora la nuova struttura non può che  compromettere drasticamente tale tendenza . Un porto turistico porta con sé la necessità di essere corredato da aree per il  parcheggio, la  sosta, la manovra  e da spazi viabili funzionali alla movimentazione di veicoli e imbarcazioni: il contesto viabilistico e infrastrutturale esistente nella zona interessata  non è certo indicato a sopportare una pressione ulteriore, salvo il rischio di creare  situazioni di forte congestione e di criticità in un tratto dove anche la fruizione turistica  e degli stessi abitanti necessita di tranquillità e di vivibilità qualitativa. D’altronde ci risulta condizionante ai fini dell’autorizzazione dell’opera la delibera comunale n° 85 del 03/10/2011 sul piano demaniale delle sponde che non prevede  questo tipo di intervento. 

Siamo consapevoli  dell’importanza del turismo lacustre e dell’attrazione che esso esercita a favore della città e della sua economia; ma tutto ciò  non deve essere a detrimento di valori irrinunciabili come il paesaggio, l’ambiente ,  l’ecosistema lacustre e la stessa qualità di vita dei propri abitanti. Ci pare opportuno sottolineare come le caratteristiche di Verbania  e quella dell’intera estensione costiera lacustre, debbano  indurre  a valutare interventi turistici “poco impattanti” ossia  “ecosostenibili”  e non massivi che comprometterebbero inevitabilmente le attrattive, ossia  le peculiarità che rappresentano davvero l’attuale fonte di interesse del nostro turismo e soprattutto della tendenza in atto del turismo ecologico naturalistico. 

Ci chiediamo quindi con grande preoccupazione perché  intaccare, come purtroppo già successo in esperienze passate, aree preziose e ancora ben conservate che sono elemento fondante  di un turismo di qualità che valorizzi il Paesaggio e l’Ambiente. Perché poi non intraprendere percorsi legati alla gestione del territorio, programmati in modo più partecipato, responsabile e compatibile per la valorizzazione della città e delle sue bellezze,  considerando la quasi inesistente informazione su tale argomento a disposizione della Città. 

          

  1. Non riesco a capire. Aiutatemi.
    Il porto che doveva essere realizzato tra la caserma Carabinieri e Villa Taranto che fine ha fatto?
    Sul lungo lago di Pallanza è proprio un pugno in un occhio oltrechè essere esposto ai venti di “mergozzo” che, se non proprio come quanto tira Maestrale, sono comunque forti (specie negli ultimi anni). PS: la tromba d’aria del 2012, quella per intenderci che affondò il porto e che distrusse villa Taranto passò proprio sopra i campi da tennis).

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