Alcune classi del Liceo Cavalieri hanno assistito a due interventi organizzati nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria nell’aula magna della Scuola di Polizia Penitenziaria, messa a disposizione per consentire ampia partecipazione all’evento. Relatrice è stata Valentina Ragaini, ricercatrice sulle tematiche della Shoah e volontaria dell’associazione Libro Parlato Lions. Il primo intervento “I colori della Shoah: triangoli di ieri, discriminazioni di oggi”, era dedicato ai ragazzi del biennio, ha spiegato come i deportati nei campi di concentramento e sterminio venivano identificati con un triangolo colorato, a seconda della categoria di “reato” commesso, del motivo della “diversità”. L’altro intervento “Theresienstadt: la città che Hitler regalò agli Ebrei”, ha raccontato a nove classi del triennio come la città – fortezza di Terezin (poi ridenominata Theresienstadt), costituisca un unicum all’interno della campagna di segregazione (e sterminio) nazista: destinata a sede in cui deportare artisti, musicisti, scienziati, soggetti che si fossero distinti per meriti nel corso della Prima Guerra, nonché numerosi bambini.
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Dopo questi incontri ricordatevi da che parte stare e quali bandiere portare…evitando quelle nazi rosso palestinesi.
Il problema credo sia oggi più che attuale, e purtroppo non e’ l’ unico, se guardiamo anche cosa sta succedendo in Europa. Nelle guerre alla fine non vince nessuno, solo in politica ci si schiera, illudensosi di aver sempre ragione.
Vero. Non volevo essere critico, ma oggi è necessario schierarsi con sincerità dalla parte giusta. E’ vero, ciascuno ha la propria “parte giusta”, ma credo che stare dalla parte di Israele e degli ebrei del mondo ma pensando allo stesso tempo che le vittime palestinesi di gaza siano un prezzo insostenibile sia giusto. Oppure ricordare con dolore e consapevolezza sia l’olocausto che le foibe, senza fare una orrenda e imbarazzante conta dei morti e di chi ne ha avuti più o meno, come se fosse una partita di calcio, ha fatto il Capo dello stato Mattarella, sia doveroso. Tutto qui.
Concordo in toto.