CAMBIA LA LEGGE REGIONALE SUL GIOCO D’AZZARDO

CAMBIA LA LEGGE REGIONALE SUL GIOCO D’AZZARDO

Verbania è stata all’avanguardia nel disciplinare il funzionamento di sale e apparecchi del gioco d’azzardo in pubblici esercizi basandosi sulla legge regionale in materia. Dopo un  lavoro che ha coinvolto maggioranza e opposizioni, è stata infatti dal 2017 fra le prime in Piemonte a dotarsi del relativo regolamento, approvato dal consiglio comunale per arginare il grave problema sociale del gioco d’azzardo patologico.  Logico dunque che susciti varie reazioni, in larga prevalenza negative, la notizia dell’ approvazione da parte del consiglio regionale del disegno di legge 144 che dopo un percorso durato due anni abroga la legge in vigore per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo. Slot e macchinette possono tornare nelle tabaccherie, diminuiscono le distanze dai luoghi sensibili, si riducono i poteri dei Sindaci sulle restrizioni in termini di orari, si registra insomma in Piemonte un deciso cambiamento di direzione in materia con un conseguente aumento dell’offerta di gioco sul territorio.

Domenico Rossi

Tra i primi comunicati che riceviamo sull’argomento ecco quello del consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi:    Non è un bel giorno per i piemontesi. Abbiamo perso la battaglia in difesa della legge 9/2016 per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico, ma l’opposizione più dura che ho visto in questi sette anni a Palazzo Lascaris non è stata vana: il Piemonte resta almeno l’unica regione in Italia in cui le slot non potranno tornare nei bar nonostante i desiderata della Lega. In politica la differenza può essere un valore. In questo caso lo è stato. In aula abbiamo assistito ad una battaglia culturale e valoriale: da un lato l’attenzione alla salute dei cittadini, alle necessità dei più fragili, dall’altro quello verso gli interessi, senza dubbio legittimi, di un settore, quello del gioco. Ha prevalso la forza dei numeri nonostante gli appelli della società civile, dei medici, degli psicologi, degli assistenti sociali, delle fondazioni antiusura, le associazioni antimafia, della Chiesa, persino dei Sindaci di ogni schieramento politico… davvero non abbiamo lasciato nulla di intentato, ma la maggioranza ha scelto di non ascoltare. E’ un peccato, dopo i significativi passi avanti ottenuti grazie alla norma votata all’unanimità nel 2016, certificati da ricerche e studi, che la Lega abbia deciso di vanificare tutto. E’ assurdo che Forza Italia, la giunta e soprattutto il presidente Cirio, che si è sottratto al  dibattito così come gli assessori Icardi e Chiorino, abbia avallato questa scelta sciagurata e non è credibile che non sia ancora chiaro a tutti come l’aumento dell’offerta di gioco sia la causa della richiesta, solo riducendo le opportunità il fenomeno può essere tenuto sotto controllo. La destra oggi si assume una responsabilità negativa importante, quella dei tanti cittadini che purtroppo si ammaleranno a causa dell’aumento dei macchinette sul territorio. 

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