C’E’ ANCHE IL 2 GIUGNO DEI PARTITI

C’E’ ANCHE IL 2 GIUGNO DEI PARTITI

Abbiamo ricordato le iniziative con cui si è celebrato il 2 Giugno come Festa della Repubblica, giorno in cui il Paese esprime la sua unità e, come ricorda il Prefetto del Vco nel suo messaggio, rinnova il patto di coesione stipulato tra tutti gli Italiani.   Uno spirito cui si contrappongono sempre nella giornata odierna iniziative e dichiarazioni di partiti e di loro esponenti.  E’ il caso della manifestazione che in piazza Ranzoni ha unito il centrodestra con esponenti di Lega Salvini, Fratelli d’Italia, Forza Italia; una manifestazione svoltasi in forme civili, nel rispetto delle misure vigenti, senza bandiere di partito ma con il solo Tricolore che però in questo caso non può essere richiamato come simbolo di unità.  E’ stata l’occasione per manifestare con toni fermi e decisi la piena opposizione al Governo Conte, espressa nei messaggi tenuti in mano e nelle dichiarazioni dei presenti, tra i quali anche i parlamentari Cristina e Montani e il consigliere regionale Preioni che avevano preso parte anche alla cerimonia ufficiale.  Proprio Montani ha parlato di maggioranza allo sbando, mentre Preioni si è soffermato sul piano di rilancio di cui si fa carico la Regione a fronte della mancanza di aiuti da parte di un Governo inadeguato e Cristina ha ribadito le promesse non mantenute e le gravi carenze che portano alla disfatta del Paese e di fronte alle quali non si può stare a guardare ma occorre reagire con decisione. Nastri e Songa di Fratelli d’Italia hanno voluto esprimere  la voce di famiglie, lavoratori, pensionati, imprese stanchi delle promesse del Governo e che chiedono misure concrete.

Sulle manifestazioni di parte indette nel Vco come altrove dal centrodestra proprio il 2 Giugno è intervenuto l’onorevole Borghi del Partito Democratico per rilevare che nelle democrazie mature i momenti fondanti della vita di una comunità nazionale non sono oggetto di divisioni, ma motivo di unità. Aggiunge che in questo modo il Tricolore viene usato per dividere e non per unire in manifestazioni che, se assolutamente legittime sul piano politico, stridono sotto il profilo della volontà di costruire e investire sulla coesione sociale ed esprimono scelte al limite del provocatorio. La destra, insomma, sceglie di soffiare sul fuoco del risentimento sociale, mettendo in discussione anche quel minimo comune denominatore di coesione e di identità che dovrebbe sempre esistere in una democrazia tra tutte le forze politiche. Borghi conclude: E’ un peccato che l’opposizione stia scegliendo, anche nelle sue parti moderate, questa deriva. Il Paese avrebbe bisogno di altro, e cioè di uno sforzo di unità simile a quello che dopo il conflitto bellico vide i partiti trovare un percorso di unità e di coesione. Nonostante ciò, penso che nel lavoro che stiamo per compiere in Parlamento durante le fasi di conversione dei vari decreti che abbiamo di fronte, dovremo dare prova di disponibilità al confronto e all’ascolto delle ragioni di chi è minoranza parlamentare. E’ anche così che si salvaguarda quella tenuta di un minimo di tessuto connettivo nelle istituzioni, che è presupposto fondamentale per riuscire ad attraversare questa crisi nella quale siamo capitati.

  1. Comesefosseantani 2 Giugno 2020, 19:54

    Qualcuno spieghi a Songa che la mascherina deve coprire anche il naso

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