COME RISPONDE IL TERZIARIO ALLA SFIDA DIGITALE

COME RISPONDE IL TERZIARIO ALLA SFIDA DIGITALE

Il Centro Studi del Piemonte Nord, in collaborazione con la società di ricerca EconLab Research Network, ha  promosso un’indagine qualitativa presso le imprese terziarie del territorio, allo scopo di verificarne il livello attuale  di digitalizzazione e le eventuali criticità o fabbisogni emersi in relazione all’utilizzo degli strumenti digitali, anche  a fronte dei cambiamenti che la recente pandemia ha prodotto sul mercato.  I risultati sono stati presentati in un incontro presso Confcommercio.    Un questionario è stato somministrato tra novembre 2021  e gennaio 2022 alle imprese associate agli Enti Bilaterali del terziario delle province di Biella, Novara, Verbano  Cusio Ossola e Vercelli, nel tentativo di capire a che punto del processo di digitalizzazione delle imprese si trovino le realtà imprenditoriali  locali e come intendano affrontare le sfide future.

Per quanto riguarda le province di Novara e Verbano Cusio Ossola, si riscontra un atteggiamento di apertura verso l’introduzione di nuove  tecnologie digitali in azienda nella maggior parte dei casi (69,8%): il 28,6% degli imprenditori si ritiene  “sempre aggiornato, attento e pronto alla loro sperimentazione e adozione”, mentre il 41,3% si definisce  più cauto, “integrandole solo una volta certo che si rivelino adatte alla risoluzione di specifiche esigenze  aziendali”. Nel complesso, si parla di attività che però, in una scala da 1 a 10, collocano il proprio attuale  livello medio di digitalizzazione (5.2) appena al di sotto della sufficienza.  

Più della metà del campione sfrutta le potenzialità della fibra ottica (50,8% la percentuale più elevata tra le  province del Piemonte Nord) o del collegamento satellitare (11,1%), ma una buona parte di esso utilizza ancora  una linea ADSL (36,5%). Il 3,2% delle aziende intervistate non ha Internet.  Il 98,4% del terziario utilizza almeno uno strumento digitale, tra quelli proposti all’interno del questionario  somministrato. Risulta ancora bassa la percentuale di esercizi  che usufruiscono di “Canali di vendita online” (15,9% per i sistemi di prenotazione, 14,3% per l’e-commerce e  7,9% per i marketplace) e il 41,3% non ha ancora un “Sito Internet”.  Meno della metà del personale dipendente (42,1%) ha mansioni che prevedono prevalentemente l’uso  di strumenti digitali e il fatturato collegabile al loro utilizzo raggiunge in media il 23,8% del totale annuo. 

Nel complesso delle attività presenti in azienda, il 54,6% del campione gestisce i processi organizzativi  “prevalentemente” (40,2%) o “interamente” (14,4%) in modo digitale. Tuttavia, esiste ancora una rilevante  quota tra gli intervistati che dichiara di “non utilizzare prevalentemente il digitale” nello svolgimento delle  varie mansioni (45,4%). Più della metà del campione (55,6%) afferma che “il periodo di pandemia ha favorito la digitalizzazione” totale  (1,6%) o parziale (54,0%) della propria azienda. Ad oggi, il 55,6% delle imprese terziarie intervistate ritiene “sufficienti gli interventi finora realizzati e il livello di  digitalizzazione raggiunto (5.2)”, rispetto a quelle che sono le nuove richieste del mercato. Esiste, tuttavia, un  44,4% del campione che non si sente ancora del tutto adeguato e “necessiterebbe di ulteriori investimenti  in tal senso”.  

La maggior parte delle attività (63,5%) ritiene di aver bisogno di servizi specifici di supporto alla  digitalizzazione, per avviarne o incrementarne il processo. Ben il 73,0% del campione ha riscontrato alcune “criticità nell’utilizzo degli strumenti  digitali”: sl fine di superare tali criticità, il 71,4% delle imprese riterrebbe utile far partecipare il personale dipendente  a dei corsi di formazione, per migliorare l’approccio al digitale della propria azienda.

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