COMITATO DIFESA CASTELLI, LA LOTTA IN DIFESA DELL’OSPEDALE CONTINUA

COMITATO DIFESA CASTELLI, LA LOTTA IN DIFESA DELL’OSPEDALE CONTINUA

In una conferenza stampa i rappresentanti del Comitato Difesa Ospedale Castelli ribadiscono la ferma decisione di proseguire con impegno l’attività poichè la situazione sostanzialmente non si modifica e persiste l’intento di smantellare l’ospedale verbanese in dispregio alle disposizioni regionali che ordinavano di riprendere le attività programmate in TUTTI gli ospedali del Piemonte. Non si tratta di rivendicazioni campanilistiche, ma di chiedere il ripristino dei servizi che al Castelli già esistevano, mentre l’intento è svuotare progressivamente l’ospedale e renderlo inutile. A tale proposito il Comitato denuncia che sono stati in effetti riaperti dei servizi, ma senza dotarli di personale per farli funzionare; per gli interventi chirurgici di una certa importanza ci sarebbe il personale, ma vengono dirottati su Domodossola sia i pazienti che i chirurghi; per gli interventi in Day-hospital, i tempi di attesa sono lunghissimi mentre si riducono drasticamente se si accetta di andare a Domodossola o a Omegna; l’accesso diretto per i prelievi, già attivo a Domodossola, non è ancora stato ripristinato al Castelli e si dirottano i pazienti verso il privato; il tempo di attesa per un esame radiologico particolare e di una certa importanza al Castelli non viene nemmeno comunicato, ma si liquida il paziente con un generico “chiamiamo noi”.

Il Comitato così prosegue
Il documento Ires disegna del resto un panorama ospedaliero spezzettato con attività chirurgiche assenti al Castelli, prevedendo poi un nuovo ospedale in una zona priva di ogni servizio pubblico di trasporto.  Qualcuno prospetta il mantenimento del Des al Castelli, ignorando che ciò non può avvenire senza la presenza di specialità mediche che già oggi non ci sono e quindi impediscono la corretta fruizione dei servizi da parte dei pazienti. Che manchi un punto di riferimento regionale è evidente in ogni sfaccettatura e quindi chiunque ricopra un ruolo istituzionale si sente autorizzato a trattare la materia anche se privo di competenze specifiche.  Questa politica degli annunci che non sono giustificati da documenti ufficiali dell’Amministrazione regionale ha ormai raggiunto livelli insopportabili: il piano sociosanitario regionale, che è l’unico documento nel quale si trovano le linee guida e che disegna l’architettura del sistema per realizzarle, non c’è e si naviga a vista. In simili condizioni regna il caos e tutti possono dire tutto e il contrario di tutto, promettendo cose irrealizzabili.

Il Comitato conclude che le priorità perseguite non sono cambiate,  che la raccolta firme per la petizione prosegue per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini e che nel mese di settembre le firme raccolte saranno personalmente consegnate al presidente Cirio. E’ pure in programma un incontro con il Direttore generale dell’Asl Vco per avere spiegazioni sugli intollerabili ritardi nel ripristino dell’ospedale Castelli.

Nelle foto la conferenza stampa e manifestazioni di protesta del Comitato

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