CONSIGLIO COMUNALE APERTO. GLI INTERVENTI, LA LEGA SI SPACCA

CONSIGLIO COMUNALE APERTO. GLI INTERVENTI, LA LEGA SI SPACCA

Dopo l’introduzione del presidente Giandomenico Albertella, gli interventi al consiglio comunale aperto si sono susseguiti per l’intero pomeriggio.  Il sindaco Silvia Marchionini, rilevato l’esito positivo della mobilitazione,  ha sottolineato che la Regione con il presidente Cirio e l’assessore Icardi si è rapportata al territorio del Vco senza alcun rispetto, portandolo alla divisione e allo scontro. Forte, unitaria e intelligente deve essere la reazione ad una soluzione che penalizzerà duramente non solo la sanità verbanese, ma quella dell’intera provincia.

Il dottor Sergio Cozzi, ex primario di Oncologia al Castelli,  ha delineato tecnicamente come si prospetta la situazione indicata dalla Regione, evidenziandone criticità e incongruenze e dichiarandola insostenibile rispetto all’unica soluzione possibile e cioè l’ospedale unico baricentrico.   Gianmaria Vincenzi per Federalberghi ha evidenziato le gravissime ripercussioni che il venir meno delle garanzie sanitarie avrebbe sull’intero comparto turistico.  L’esigenza di un ospedale unico baricentrico per una sanità valida al servizio di tutti è stata ribadita anche con toni forti da Paolo Salsa di Confartigianato,  Luca Caretti a nome dei sindacati Cisl Cgil Uil e dai sindaci  Minazzi di Cannobio (dalla Regione una presa in giro, frutto di scelte fatte senza conoscere il territorio),  Ballardini di Caprezzo, Milani della Valle Cannobina, Archetti di Vignone (la Regione vuole il territorio diviso, un disegno scellerato che va respinto).

Il consigliere regionale Domenico Rossi ha osservato che le ripercussioni negative delle indicazioni fornite dalla giunta regionale si faranno sentire sull’intero sistema sanitario piemontese,  aggiungendo che non esiste peraltro nessun atto che le supporti.  Ha respinto duramente le accuse di immaturità formulate nei confronti del territorio,  aggiungendo che al contrario immaturo si deve considerare chi opera per dividere tale territorio.  L’onorevole Enrico Borghi ha definito la “non proposta”  della Regione insostenibile sotto tre livelli: politico perché non rispetta il territorio e le sue espressioni, istituzionale perché non è  formalizzata in nessun documento e non è stata deliberata da nessun organo, tecnico perchè non è conforme a disposti di legge e punta a creare una sanità in deroga nel Vco, incrementando laperegrinazione permanente verso i centri sanitari di eccellenza della Lombardia.

Divisioni e contrapposizioni politiche si sono evidenziate negli interventi di consiglieri comunali, a cominciare da quelli degli esponenti del gruppo della Lega per Salvini che ne hanno sancito la spaccatura facendolo scendere da cinque a due consiglieri.  Il capogruppo Mattia Tacchini e Farah Attalla, anche a nome di Katiuscia Zucco, hanno annunciato che nella prossima seduta di consiglio comunale formalizzeranno la loro uscita dal gruppo. Restano a farne parte  Michael Immovilli e Luigi Airoldi. Quest’ultimo ha dato lettura di un documento in cui si esprime apprezzamento per la scelta fatta dalla Giunta regionale che garantisce il mantenimento dell’Ospedale Castelli, per il quale si chiedono interventi che ne garantiscano il rilancio e non si esclude l’intervento di privati.  Immovilli e Airoldi hanno in seguito abbandonato il consiglio prima del voto sul documento conclusivo. A proposito di Lega, tra il pubblico era presente il senatore Enrico Montani, che però non è intervenuto.

Alcuni consiglieri hanno ribadito posizioni e proposte espresse prima della seduta (da noi già pubblicate): così si dica per Giorgio Tigano di Insieme per Verbania, per il quale resta come soluzione migliore e possibile quella di lavorare per il mantenimento degli ospedali esistenti con i rispettivi Dea,  e per l’onorevole Mirella Cristina di Forza Italia, con la proposta di eventuale creazione di un polo oncologico di eccellenza al Castelli.   Un duro attacco alla giunta regionale e alle sue scelte è giunto da Roberto Campana del Movimento 5  Stelle, mentre Damiano Colombo di Fratelli d’Italia ha rimarcato le responsabilità della precedente giunta regionale di centrosinistra. A difesa del suo operato si è invece espresso il dottor Giovanni Battista De Lorenzi Finocchiaro del Partito Democratico, respingendo ogni richiamo al mantenimento degli ospedali esistenti e ribadendo la ferma convinzione che l’ospedale unico baricentrico resta la sola soluzione valida per una  medicina ospedaliera di qualità che avvantaggerebbe tutto il territorio. Sempre per il Pd, Alide De Ambrogi ha rimarcato l’inconsistenza e la pretestuosità delle motivazioni addotte per spiegare le proposte del nuovo assetto ospedaliero e l’abbandono del progetto su cui si era faticosamente ritrovato unito il territorio.

 

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