DAL GOVERNO RASSICURAZIONI SUI LIVELLI DEL LAGO MAGGIORE

DAL GOVERNO RASSICURAZIONI SUI LIVELLI DEL LAGO MAGGIORE

L’innalzamento dei livelli del Lago Maggiore nella stagione estiva a +1,50 metri, richiesto a gran voce dal Consorzio del Ticino e da ambienti produttivi lombardi, al momento non è in discussione, ma ogni percorso è subordinato alla sperimentazione in atto da parte dell’Autorità di bacino del fiume Po che dovrà completare entro settembre 2017 il controllo delle portate e il monitoraggio del lago per avere un quadro aggiornato delle dinamiche lacustri. A fine 2017, sulla base della relazione dell’Autorità di bacino, si valuterà all’interno del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Po se portare o meno il livello per la stagione estiva del 2018 a +1,30.Fino a quella data, in ogni caso, il lago nella stagione estiva che va dal 1 marzo al 15 settembre, va limitato alla soglia di regolazione di +1,25 senza ulteriori innalzamenti.
E’ questa la novità scaturita dalla discussione tenutasi oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati, in seno alla commissione ambiente, territorio e lavori pubblici dove la sottosegretaria all’ambiente Silvia Velo è intervenuta nel dibattito introdotto dalle relazioni dei deputati Francesco Prina (Pd) ed Enrico Borghi (Pd).
Secondo quanto riferito in commissione, il governo ha invitato il Consorzio del Ticino a non anticipare la sperimentazione di innalzamento estivo a + 1,50 mt senza che fossero state preliminarmente effettuate le necessarie valutazioni. La sottosegretaria Velo ha definito “incauto procedere immediatamente ad elevare i livelli di mezzo metro, in assenza di dati sperimentali in relazione alla compatibilità dell’innalzamento dei livelli con le esigenze di sicurezza idraulica” e ha dichiarato che “l’operato del governo si è orientato verso una soluzione equilibrata delle problematiche, al fine di bilanciare le ragioni degli agricoltori con quelle dei Comuni rivieraschi e le ragioni dell’ambiente con quelle della tutela dai rischi idraulici e da alluvione e le ragioni del nostro Paese con quelle di altri Paesi interessati”.
Al proposito, l’onorevole Enrico Borghi – capogruppo Pd in commissione ambiente a Montecitorio – ha osservato: “Le parole del governo fanno chiarezza, a fronte delle spinte provenienti dalla Lombardia che miravano a introdurre immediatamente l’innalzamento dei livelli estivi del Lago Maggiore. Il fatto che si proceda con la sperimentazione senza colpi di testa o fughe in avanti è la migliore garanzia per procedure corrette ed equilibrate, e ribadisco che a mio avviso nell’attività in corso da parte dell’Autorità di Bacino debbano essere coinvolti da un lato i Comuni rivieraschi e dall’altro il CNR – Istituto Idrobiologico di Pallanza, per valutare anche l’impatto ecologico-ambientale al fianco di quello idraulico nella proposta di innalzamento del Lago Maggiore”.

Roma, 3 novembre 2016

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