GLI EVENTI DEL SABATO 3: IL PAESE DEI NARRATORI A CAVANDONE

GLI EVENTI DEL SABATO 3: IL PAESE DEI NARRATORI A CAVANDONE

C avandone sul Monterosso diventa ancora teatro de “Il Paese dei Narratori” questa sera dalle ore 21.  L’appuntamento  è quello consueto con percorsi di teatro narrativo ad ingresso libero organizzati dall’associazione culturale “Lampi sul Loggione” con il patrocinio del Comune. Ricordiamo il programma:
Ore 21.15 (in Largo Sardegna)
ContAr VIOLETA PARRA  di e con Francesca Brusa Pasqué. Una donna, una chitarra, una valigia. “ContAr VIOLETA PARRA” parla di Violeta, donna straordinaria, emblema del Cile, ricercatrice del folklore della sua terra e cantautrice, censurata durante la dittatura di Pinochet. Alternando canzoni, musiche e racconti, aneddoti di vita e pensiero politico, momenti di poesia e di briosa vitalità, lo spettacolo è occasione per un’incursione nel Cile del secolo scorso, attraverso la vita, l’arte, le passioni, gli ideali e le perdite di questa donna, oggi più viva che mai.
(Durata un’ora, adulti)
Ore 22.30 (in Largo Sardegna)
LE ROTAIE DELLA MEMORIA  di Giulia Viana e Giacomo Ferraù, regia di Giacomo Ferraù, con: Giulia Viana Albino Calletti . Si racconta: l’impegno politico, il carcere, la guerra in Russia, l’esperienza da partigiano e il ritorno a casa. La sua è una vera e propria missione, un senso enorme di responsabilità non solo per i suoi cari, ma anche e soprattutto per i compagni. “ Capitava spesso che i ragazzi non avessero alcuna preparazione politica, erano antifascisti d’istinto, ma volevo convincerli che questo non bastava. I ragazzi dovevano essere informati. Allora mi dedicavo a diffondere la conoscenza della vera natura antifascista, per dare più forza agli ideali di democrazia.
(Durata un’ora, adulti)
Ore 21.15 (cortile casa Monti Cielo)
IL MARE COLOR DELL’INCHIOSTRO  con Cristina Castigliola e la partecipazione di Olivier Elouti, pittura ‘di_in scena’: Cristina Castigliola, musica etnica: Moussa Badji.  Uno spettacolo ‘teatral-visivo’ dedicato alla cultura del Mediterraneo. Di tappa in tappa, in viaggio, da una costa all’altra, alla scoperta o ri-scoperta di poeti,  autori ed artisti per i quali il bacino del Mar Mediterraneo è stato una delle fonti di ispirazione della propria poetica. Un percorso per riflettere sulle nostre origini culturali. In scena, interventi pittorici e musica dal vivo. (Durata un’ora, adulti)
Ore 22.30 (cortile casa Monti Cielo)
BOCCHE DI DAMA di e con Angela De Gaetano Margherita, alla vigilia del suo matrimonio, sola nella sua stanza, non riesce a prendere sonno. Mentre aspetta l’alba, i suoi pensieri scivolano in una storia d’amore e di violenza d’altri tempi. L’opera, in cui centrale è l’amore tra due ragazze, affronta temi riconducibili all’universo femminile e al mondo dell’adolescenza: la difesa della sensibilità, la violenza troppo spesso subita, l’affermazione dell’identità, la ribellione, l’amore e il rispetto per la diversità. (Durata un’ora, adulti)
Ore 21.15 (cortile casa Colombo Piodella)
QUESTA E’ LA BELLA VITA CHE HO FATTO di e con Stefano Panzeri, è tratto dall’autobiografia, di un ex bracciante siciliano, semianalfabeta. Nato nel 1899 a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, Vincenzo ha attraversato il secolo scorso, con le sue guerre, le sue ideologie, le vittorie e le sconfitte, le trasformazioni economiche e sociali, sempre in lotta per la sopravvivenza. La sua è la storia di un’irriducibile individualità ma, allo stesso tempo, è la storia di tanti “ultimi” che raramente hanno preso la parola. (Durata 50 minuti, adulti) N.B. Saranno ammessi max. 80 spettatori.
Ore 22.30 (cortile casa Colombo Piodella)
MA LA FORTUNA DEI POVERI DURA POCO In scena Maria Teresa Meardi per la Corte dei Miracoli – Varallo Pombia. Regia Ivano Balabio.  Carolina Bertinotti e’ una donna come tante. Nata in un piccolo paese del Piemonte rurale, in una famiglia di contadini: una vita “normale”. Il lavoro, prima in fabbrica e poi in campagna, le ristrettezze economiche, il matrimonio, otto figli… e poi la svolta: dopo l’8 settembre 1943 uno dei figli entra nella Resistenza e cosi’ Carolina e il marito vengono coinvolti in prima persona nella Guerra di Liberazione. Carolina, alla fine della Guerra, sente in modo impellente il bisogno di mettere per iscritto i fatti della propria vita. Ne scaturisce un racconto dal sapore semplice e poetico ma con una forza dirompente al proprio interno. (Durata un’ora, adulti) N.B. Saranno ammessi max. 80 spettatori.

Foto Cai Verbano.

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