IL CONSIGLIERE TIGANO RISPONDE SULLA CREAZIONE DEL NUOVO GRUPPO “FRONTE NAZIONALE” A PALAZZO FLAIM

IL CONSIGLIERE TIGANO RISPONDE SULLA CREAZIONE DEL NUOVO GRUPPO “FRONTE NAZIONALE”  A PALAZZO FLAIM

Abbiamo pubblicato le perplessità espresse da alcuni lettori sulle circostanze che hanno portato alla creazione del nuovo gruppo consiliare “Fronte Nazionale” da parte di Giorgio Tigano (ex Comunità.vb) e Sara Bignardi (ex Lega). Ecco ora la risposta che invia lo stesso Tigano:

Comprendo le perplessità sulla nascita del Fronte Nazionale costituito dal sottoscritto e da Sara Bignardi, ma la questione va giudicata tenendo conto della realtà delle cose. Le liste civiche non sono liste politiche , nascono attorno a programmi esclusivamente amministrativi e vi aderiscono persone di opinioni politiche differenti. Sarebbe giusto dirmi che non rispetto gli elettori se avessi preso le distanze da Paracchini e dal suo programma che ho invece ribadito di condividere e sostenere fino in fondo. In realtà, come la presenza e le parole di Marco confermano , ho chiesto preventivamente a lui e a tutta Comunità-VB di poter collateralmente assumere ,quando necessario, posizioni politiche coerenti col mio pensiero. Questa decisione è stata consensuale e preventivamente condivisa. Quindi nessun tradimento degli elettori ma semmai un rafforzamento della posizione di Paracchini e di chi lo ha sostenuto. Poi chi mi ha votato sa perfettamente come la penso e deve solo apprezzare che non voglio prendere posizioni esclusivamente politiche a nome di Comunità-VB. Poi se la Carta Costituzionale non prevede “vincolo di mandato” questa non è responsabilità ne mia ne di tutti quelli che a tutti i livelli cambiano strategia politica. L’importante è non vendersi e su questo ho sempre avuto la coscienza pulitissima. Quanto poi alla Bignardi ogni critica contro di lei è fuor di luogo.Eletta come indipendente in una lista mista Lega- Indipendenti, presentò le dimissioni alla Lega, le congelo’ in attesa di chiarimenti e per risposta ha avuto la ratifica delle dimissini, l’inibizione a rapresentare la Lega e il divieto di iscrizione. Non basta questo per ritenersi liberi?

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