IL RICORDO DEI PARTIGIANI FUCILATI ALLE DUE CAPPELLE

IL RICORDO DEI PARTIGIANI FUCILATI ALLE DUE CAPPELLE
Sono stati commemorati oggi i partigiani fucilati in località Due Cappelle il 19 gennaio 1945.  Dopo la messa in chiesa parrocchiale a Cambiasca, corteo e ricordo sul luogo dell’eccidio e omaggio floreale al cippo che ricorda Augusta Pavesi, a cui è intitolato l’Anpi di Verbania. Ma ecco come l’Anpi Verbania ricorda l’eccidio:
Nel corso di un combattimento scoppiato tra Cambiasca e Ramello, i partigiani della Valgrande Martire hanno la meglio; rimangono uccisi due fascisti e due ufficiali della GNR vengono catturati. Scatta la rappresaglia con la condanna a fucilazione di 5 partigiani tenuti nel carcere di Intra.  Le vittime sono: 1. Camona Hermes, figlio di Camona Enrico, nato il 21/09/1925 (19 anni) a S.Ernè (Francia), residente a Gravellona Toce-Pedemonte (VB), di professione scalpellino, partigiano (Div. Valtoce);  2. Gianetti Pietro, figlio di Gianetti Francesco, nato il 01/01/1926 (18 anni) a Intra (VB), residente a Intra, di professione operaio, partigiano (Div. Valtoce);  3. Menconi Enrico, figlio di Menconi Colombo, nato il 01/01/1922 (19 anni) a Avenza Apuania (Ms), residente a Mergozzo (VB), di professione operaio, partigiano (Div. Valtoce); 4. Oliva Andrea, figlio di Oliva Pietro, nato il 23/08/1925 (19 anni) a Ornavasso (VB), residente a Ornavasso (VB), di professione meccanico, partigiano (Div. Valtoce);  5. Tenconi Renato, figlio di Tenconi Giuseppe, nato il 23/05/1926 (18 anni) a Intra (VB), residente a Intra, di professione operaio, partigiano (Div. Valtoce).  La popolazione rimane chiusa in casa fino a quando i fascisti non lasciano Cambiasca. Infine il parroco, don Giacomo Baronio, si reca sul luogo dell’eccidio, seguito da alcune donne che l’aiutano a lavare e comporre le salme, deposte poi nelle bare. Alle Due cappelle arrivano quindi tutti gli abitanti di Cambiasca che formano un lungo, silenzioso corteo funebre fino al cimitero. Il giorno seguente, don Baronio è convocato al comando fascista di Intra, dove viene aggredito e minacciato di morte. Il parroco tornerà a Cambiasca assai turbato e si ammalerà, senza più riacquistare buona salute. Nei pressi viveva la partigiana Augusta Pavesi, catturata e seviziata dai fascisti, abbandonata priva di vita sulla riva del torrente Agogna.

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