“Lo specchio dell’anima” è il titolo del nuovo contributo che il collaboratore Liborio Rinaldi pubblica nella rubrica “Il Porto Vecchio” della nostra testata, in cui “ormeggiano in libertà” come di consueto i suoi ricordi e le sue fantasie. Fino a dove i ricordi? e quando subentrano le fantasie? E’ un segreto che solo l’autore potrebbe dipanare, ma questo non importa più di tanto e certo non influisce sul coinvolgimento da cui si è presi leggendo i suoi racconti. Già, perchè lo sfondo è sempre quello di ambienti noti, di Intra in particolare, che ricordano i tempi andati, e su di esso si dipanano le vicende dell’autore, personali sì. ma in cui ogni lettore che è vissuto in questi luoghi ritrova un po’ di sè stesso. E non solo, perchè abbandonarsi ai ricordi e alle fantasie suscita riflessioni anche in chi questi posti non li conosce, scavando nell’animo e nei sentimenti che tutti provano in certi momenti della vita; anche quando, come in questo caso, eventi epocali come l’avvio del nuovo millennio si trasfigurano in una dimensione personale ma profondamente evocatrice di stati d’animo con cui ciascuno si confronta appunto nel corso della propria esistenza.
