Il Comitato Salute Vco torna a denunciare ambiguità, mistificazione e malafede per quello che si intende compiere in consiglio regionale costretto a votare sul riordino della sanità del Vco, una materia di stretta competenza della Giunta e del territorio. Ricorda che il rifacimento ex-novo dei due nosocomi San Biagio e Castelli è già stato sonoramente bocciato il 1° giugno 2022 dall’Assemblea dei Sindaci del Vco quando dei 68 presenti su 81, 53 votarono contro questa soluzione, ovvero la Maggioranza assoluta, e che ancora in questi giorni la Rappresentanza dei Sindaci ha chiesto all’unanimità di avere un ospedale unico nel Vco; pronunciamenti democratici, che non hanno però fatto breccia nella testa di coloro che comandano in Regione, i quali da 12 mesi continuano a riproporre la medesima narrazione bocciata di nuovo persino da uno studio recente commissionato dallo stesso presidente Cirio. Di fronte a questa situazione e ad affermazioni secondo le quali sono sono i cittadini a volere il doppio ospedale, il Comitato ribadisce che c’è un solo modo per verificarlo, cioè riappropriarsi della decisione che riguarda solo noi con un REFERENDUM POPOLARE da tenersi in tutto il Vco: un si o un no all’ospedale unico e baricentrico a Ornavasso. La proposta era già stata avanzata tempo fa ma era caduta nel vuoto; ora viene riproposta in modo concreto, promuovendo la costituzione da subito di un Comitato per il referendum e invitando tutti ad aderire per sostenerla.
SULLA QUESTIONE OSPEDALIERA IL COMITATO SALUTE VCO TORNA A PROPORRE IL REFERENDUM
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Sperando non faccia la stessa fine di quello sull’annessione verbanese alla Lombardia….
https://verbano24.it/index.php/1963-il-giorno-dell-ospedale-unico-e-quella-storia-lunga-15-anni?tmpl=component&type=raw
Novembre 2001. La giunta regionale dice sì all’ospedale unico e affida alla sua agenzia sanitaria, l’Aress, lo studio di fattibilità.
Giugno 2002. Viene annunciato il metaprogetto dell’ospedale unico, che si farà a Piedimulera. Avrà 400 posti di letto, costerà 100 milioni e verrà costruito in 6 anni. Nel frattempo il domese Gian Mauro Mottini è il nuovo presidente della Conferenza dei sindaci Asl.
Giugno 2004. Alle elezioni provinciali vince il centrosinistra di Paolo Ravaioli, che aveva incentrato la sua campagna elettorale sul “no” all’ospedale unico e per il mantenimento e potenziamento degli ospedali. Forza Italia, il partito promotore del progetto, ripiega: “l’ospedale unico non è un dogma”. È l’inizio della fine dell’ospedale unico.
Aprile 2005. Alle elezioni regionali il centrosinistra con Mercedes Bresso sconfigge Ghigo. È un colpo decisivo per il progetto Aress.
idem accadde per il progetto Ires del centro-dx….
Si. Peccato che l’idem originale è quello che ho riportato. Davvero un peccato. Non mi piace il “ma anchismo”. Chi ha responsabilità se le assuma e l’articolo è chiaro.
Volevo solo far notare che spesso, anzi quasi sempre, le responsabilità sono bipartisan. Chi attualmente siede in maggioranza di solito agisce in maniera contraria a quanto dichiarato in precedenza dai scranni dll’opposizione. Tipico andazzo italico.
si. questo è vero. Ma attenzione alle specifiche responsabilità senza mettere tutti nel calderone. Il primo progetto era quello della giunta Ghigo. Poi errori su errori, ma il primo e forse tombale fu questo. Non avrei tirato fuori la politica se non che il PD sta scaricando totalmente le responsabilità, pur sapendo che è il primo responsabile. e questo non è accettabile
Chiedo venia per qualche errore di battitura.
Sono d’accordo: a ciascuno il suo.