BRIGNONE: “DIMETTERSI IN 17 E TUTTI A CASA”

BRIGNONE: “DIMETTERSI IN 17 E TUTTI A CASA”

È 17 il numero da raggiungere. Al di là della scaramanzia, la legge prevede che il consiglio comunale venga sciolto se si dimettono contestualmente la metà più uno dei componenti. Su 32 consiglieri, vuol dire 17. Tutti a casa e nuove elezioni, senza commissario, basta dimettersi in 17 e farlo in fretta.   E’  quanto suggerisce oggi  il consigliere comunale Renato Brignone di Sinistra e Ambiente, ricordando che dimissioni in massa si sono già registrate altrove, come mezzo per uscire da una situazione amministrativa giudicata  intollerabile. Un’operazione che egli  ritiene come cosa migliore nell’interesse della città innanzitutto, senza nessun commissariamento e la fine di eterni e inutili personalismi che hanno creato un clima surreale che stagna da più di due anni sulla città. Invita tutti i consiglieri a pensarci e formula la seguente proposta: Se tra le file della maggioranza, per qualunque ragione ci fossero consiglieri disposti a dimettersi, possono contattarmi, io garantirò loro l’anonimato fino a quando non saremo davanti il notaio. Se poi non dovessimo raggiungere il numero necessario, garantirò l’anonimato a chiunque si sia reso disponibile a questa operazione, che è nell’interesse della città innanzitutto.  I numeri attuali dei consiglieri sono: 17 in maggioranza e 14 in minoranza. Se la minoranza, malgrado le tante differenze, su questa cosa fosse coesa, basterebbe che 3 persone in maggioranza capissero che questa è la cosa migliore per la città.

La prima risposta giunge dal consigliere Damiano Colombo: Perché no? In fondo, non ho mai sostenuto politicamente questa giunta e non inizierò certo ora. La verità però è che un sindaco è sostenuto dalla sua maggioranza, non certo da noi consiglieri di minoranza. Sono alcuni dei suoi a doversi palesare e a dover staccare insieme a noi la spina. Vediamo se il tanto scontento che risulta palpabile parlando con alcuni colleghi del Pd avrà il coraggio di emergere e di diventare azione o se resterà la solita beghina di paese senza testa ne coda. Noi siamo qui in attesa, aspettiamo di vedere nel Pd chi è attaccato alla poltrona o chi, invece, ha a cuore il bene di Verbania.

Nella foto Renato Brignone

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