IN RITARDO I CARTELLI DI DIVIETO DI SOSTA PER LA MARATONA

IN RITARDO I CARTELLI DI DIVIETO DI SOSTA PER LA MARATONA

“Divieto di sosta con rimozione forzata dalle ore 6 del 16 ottobre alle ore 18 del 20 ottobre”.   Così è scritto sui cartelli collocati sul lungolago di Pallanza in largo Tonolli che da questa mattina avrebbe dovuto essere completamente sgombro da auto per l’installazione dei grandi capannoni di Sport Expo e di quant’altro necessario per la Lago Maggiore Marathon di domenica.  Gli incaricati giunti a bordo dei Tir alle ore 6 hanno però avuto la sorpresa di trovare l’intera piazza piena di auto parcheggiate e hanno dovuto fermarsi con i loro mezzi sulla sede stradale.   E’ successo infatti che i suddetti cartelli con divieto di sosta, che come per ogni manifestazione avrebbero dovuto essere collocati almeno 48 ore prima dell’inizio del divieto, sono stati sistemati solo alle 9 di questa mattina, cioè addirittura tre ore dopo l’inizio del divieto!   Difficile naturalmente  trovare tutti i proprietari di decine e decine di auto in sosta, con la conseguenza che la posa delle installazioni ha subito pesanti ritardi.   L’inconveniente  è da imputare a un errore di comunicazioni tra uffici e addetti del Comune alla posa dei cartelli.  Nella foto i tir fermi sulla sede stradale non potendo scaricare e installare i capannoni.

  1. …”L’inconveniente è da imputare a un errore di comunicazioni tra uffici e addetti del Comune alla posa dei cartelli”… lo avevamo intuito. Magari quei tir che sono arrivati e hanno dovuto sostare più del previsto avranno un costo maggiore per chi ha organizzato la manifestazione. Il vigile di quartiere non si è accorto che mancavano i cartelli, ieri anzi l’altro ieri? o non era informato della imminente manifestazione? Tra imprese private qualcuno pagherebbe il “conto”.. qui siccome l’errore di comunicazione è tra dipendenti pubblici…. chi paga? Errare è umano, non lo metto in dubbio ma l’Italia è fatta così, quando sbagliano i dipendenti pubblici non paga nessuno (nessun dipendente pubblico), quando sbagliano i privati, questi ultimi pagano in prima persona.

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  2. La burocrazia non esiste. Esistono le persone che svolgono funzioni e ricoprono dei ruoli per cui sono pagati.Quando uno sbaglia deve essere sanzionato in proporzione all’errore. Dare colpa alla burocrazia è troppo facile, perché quella, non esistendo, non si può difendere!

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