SULLA PRESIDENZA ALBERTELLA LO STRAPPO E’ CONSUMATO. E IL CONSIGLIERE TIGANO SPIEGA LA POSIZIONE DELLA LISTA CIVICA

SULLA PRESIDENZA ALBERTELLA LO STRAPPO E’ CONSUMATO. E IL CONSIGLIERE TIGANO SPIEGA LA POSIZIONE DELLA LISTA CIVICA

Che la proposta avanzata dal sindaco Marchionini ad Albertella per assumere la presidenza del consiglio comunale avrebbe suscitato un caso politico dagli sviluppi imprevedibili lo si era intuito subito, anche se non era certo facile prevedere che ne sarebbe derivato in pochi giorni quello che ora si configura come un autentico terremoto.  Le prime avvisaglie si erano avute leggendo e ascoltando i commenti di politici e non: chi aveva considerato senza mezzi termini quasi blasfemo che si potesse intavolare qualunque semplice abbozzo di trattativa con l'”odiata” Marchionini, chi invece era apparso possibilista  e aveva guardato con un certo interesse agli sviluppi di una simile prospettiva. Quando questi umori si sono trasformati in scelte esplicite, il caso si è manifestato con effetto subito dirompente nello schieramento del centrodestra.  Da un lato la lista civica Insieme per Verbania che ha guardato positivamente alla presidenza Albertella per i possibili sviluppi positivi nell’interesse della città, dall’altro Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia attestati su un “no” assoluto ad una operazione configurata come un gravissimo errore.

E in una simile situazione è giunta l’accettazione di Albertella, che non ha esitato un momento a prendere le distanze dalla componente strettamente politica della coalizione che aveva sostenuto la sua candidatura.  Così stando le cose,  il suo posto alla presidenza del consiglio comunale appare scontato, con l’unica incertezza se l’assemblea lo ratificherà già alla prima votazione o se ciò accadrà in seconda battuta.   Le conseguenze che tutto ciò comporterà sia in chiave strettamente politica sia per quanto riguarda il funzionamento del consiglio comunale e l’interesse della città si vedranno solo nel tempo, di certo al momento appare vincente la strategia messa in campo dal sindaco Marchionini e dal partito di maggioranza, con risultati  forse addirittura superiori a quelle che erano le aspettative, provocando una rottura clamorosa e incanalando l’attività della nuova legislatura su basi di dialogo e di confronto. Un clima che del resto era già emerso con l’altra manovra vincente in prospettiva ballottaggio e cioè l’apparentamento con la lista Comunità.vb.   Di certo insomma si preannunciano condizioni ben diverse da quelle che avevano caratterizzato il precedente periodo amministrativo. Non verranno certo meno opposizioni e contrasti accesi, anche se resta auspicabile che trovino meno spazio forme esasperate e controproducenti di contrapposizioni politiche che di certo non hanno giovato alla città.

Sull’argomento ecco di seguito la nota diffusa poco fa dal consigliere Giorgio Tigano, che con gli altri due eletti della lista Insieme per Verbania (Sara Bignardi e Silvano Boroli) ha manifestato il favore del gruppo per la presidenza affidata ad Albertella:

 Mi pare che si stia commentando il problema della presidenza Albertella da un ottica sbagliata. Il perché Marchionini l’abbia offerta conta poco, se per opportunità politica o di immagine. È normale che l’abbia offerta al rivale battuto al fotofinish. Dopo cinque anni in consiglio poco edificabili sul piano dell’educazione e una campagna elettorale tesissima Marchionini ha voluto dare un segnale di distensione e ha fatto benissimo. E qui saltano fuori vanità personali e pruriti partitici. Perché ad Albertella?perchè non al gruppo di minoranza più consistente o al consigliere più votato del centrodestra o alla donna più votata? Qualsiasi scelta avrebbe scatenato polemiche. Detto questo, da consigliere più anziano in termini di presenze e scevro da ambizioni personali, dico che la presidenza è molto importante perché la funzione super partes garantisce il lavoro di tutti i consiglieri dx e sx. Moderare significa garantire rispetto reciproco e significa pure pretendere che Sindaco ed assessori diano risposte chiare alle domande delle minoranze evitando, per opportunità, di aggirare ostacoli imbarazzanti per chi governa e far capire poco o nulla a cittadini e stampa. Il presidente è in grado di prevenire distorsioni interpretative fare rispettare i ruoli. Cosa che nell’ultima legislazione a lasciato molto a desiderare. Nessun accordo sottobanco. Stiano sereni i partiti e non si illudano in maggioranza.

Nelle foto Marchionini, Albertella e Tigano

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