La scuola è un luogo per imparare e per crescere, è un bene di tutte e tutti i cittadini, non sede di eventi promozionali e celebrativi. E’ questa la premessa al documento della Cgil di Novara e Vco in merito alla visita avvenuta ieri del Ministro Valditara alle scuole locali di cui abbiamo dato notizia e che fa ora registrare uno strascico polemico. Mentre il Ministero dell’Istruzione e Merito diffondeva nelle scuole di tutto il Paese il progetto di Educazione alla relazione e al rispetto – si legge nel comunicato – la visita si è trasformata in un momento altamente diseducativo a proposito della libertà di espressione, quella libertà sancita dall’articolo 21 della nostra Costituzione, di imposizione di acquiescenza acritica all’autorità e a proposito del dovuto rispetto della persona e di ciascun allievo e ciascuna allieva. La nota prosegue denunciando che agli studenti e alle studentesse dell’Istituto Fermi di Arona, pacificamente riuniti per protesta davanti al loro Istituto per chiedere al Ministro fondi per le scuole e attenzione per gli studenti, sono stati per due volte letteralmente strappati i cartelli da parte del Dirigente dell’Istituto; e nella stessa mattinata gli studenti dell’Istituto Cobianchi di Verbania hanno denunciato di essere stati tenuti in classe durante la visita del Ministro, probabilmente a scopo cautelativo riguardo a possibili forme di dissenso. Si aggiunge che al momento dell’accaduto non vi è stata alcuna doverosa presa di posizione da parte del Ministro della Repubblica di fronte a un fatto di sconcertante gravità educativa. La visita non ha previsto peraltro alcun momento di confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori della scuola ma un invito a presenziare senza possibilità di intervento. Respingiamo con fermezza l’uso strumentale delle scuole nei nostri territori alla stregua di un accondiscendente teatrino promozionale. Il documento conclude rivendicando insieme agli studenti fondi e attenzione a chi studia e a chi lavora nella scuola pubblica e di Stato ed esprimendo massima solidarietà e vicinanza agli studenti e alle studentesse di fronte al grave atteggiamento di una carica che dovrebbe rappresentare per loro le Istituzioni e il Governo.