DUE APPUNTAMENTI CON IL TEATRO LOCALE LA PROSSIMA SETTIMANA

DUE APPUNTAMENTI CON IL TEATRO LOCALE LA PROSSIMA SETTIMANA

La CUMPAGNIA DUL DIALETT DA INTRA torna in scena in occasione dell’appuntamento con la “Giubiascia”, primo giorno di Carnevale, giovedi 8 febbraio alle 20.30 al Teatro Il Maggiore. La storica Compagnia intrese rappresenta “Che fibra fioei … la moer mai”, due atti brillanti di Giuseppina Cattaneo, con regia di Renato Cavallaro.  Biglietti in vendita presso agenzia Viaggi Facchetti in corso Mameli: primo settore 9 euro, secondo settore 7 euro.                                                                                                                                                                                          LO SPETTACOLO   Nonostante le vogliano bene, i figli e la nuora di una anziana signora tentano in tutti i modi di liberarsi di lei. Convivere con lei è diventato infatti impossibile, ma ogni espediente fallisce per l’insorgere di inconvenienti imprevisti o semplicemente per la forte fibra della donna, che malgrado l’età avanzata è  solida nel corpo e lucida nello spirito.  La vicenda si snoda così fino all’immancabile colpo di scena finale.

Il 9 e 10 febbraio alle ore 21 VENTO DI TEATRO rappresenta nell’auditorium di Sant’Anna la commedia “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, con la regia di Silva Cristofari.  L’ingresso è a offerta libera è il ricavato sarà devoluto all’Associazione Centri del Vco Onlus.                                                                                                                                 LO SPETTACOLO   Oggi che il gioco d’azzardo patologico rovina un numero impressionante di esistenze con continue sollecitazioni che entrano nelle case, il “Non ti pago” di Eduardo riporta ad un mondo in cui l’estrazione dei numeri vincenti avveniva una sola volta la settimana,  un mondo quasi idilliaco se rapportato al nostro e in cui il banco lotto di Ferdinando Quagliolo appare come un’artigianale “fabbrica dei sogni”, che ingloba la vita del protagonista, proprietario di un banco lotto a Napoli. Ferdinando è un insieme di testardaggine, fatalismo, ottimismo, rabbia e speranza e si ostina ad inseguire la fortuna. Straordinariamente sfortunato, non ne azzecca una, ma ci riprova sempre. La moglie Concetta lo rimprovera e lui si accanisce sempre di più.  La figlia Stella frequenta un giovane sfacciatamente fortunato, che appena chiude gli occhi riceve da defunti numeri che puntualmente escono e per questo Ferdinando soffre di un’invidia che definisce “sete di giustizia”. Quando il giovane Mario vince una cifra esorbitante grazie a quattro numeri portati in sogno dal padre di Ferdinando, tutto si complica.  “Non ti pago”, dichiara il proprietario del banco lotto…,  e si innesca un meccanismo tragicomico, in un crescendo paradossale che arriva a rasentare la tragedia.

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