GIORNATA CADORNA

GIORNATA CADORNA

Un convegno di interesse storico-militare è quello che viene organizzato domenica 7 aprile a Pallanza con la GIORNATA CADORNA dal Colonnello Cav. in cong. E.I. Carlo Cadorna e dal  Tenente Ftr. in cong. E.I. Ettore Bongiovanni. Relatore del convegno è il professor Aldo A. Mola, dell’Università di Milano, direttore dell’Associazione Studi Storici G. Giolitti.  Certi dell’enorme interesse che il personaggio Cadorna suscita nell’opinione pubblica – dichiarano i promotori -, questo convegno vuol essere un momento di chiarezza dell’azione e della condotta tecnica-militare che lo stesso adottò nel periodo in cui ebbe il comando in capo del Regio Esercito Italiano.

La giornata inizia  alle 10 al Mausoleo Cadorna con allocuzione del Col. Carlo Cadorna, lettura del discorso  C.Delcroix, Silenzio fuori Ordinanza.  Alle 11 a Villa Giulia  saluto agli ospiti e presentazione dei libri “Caporetto: risponde Cadorna” e “La guerra alla fronte italiana” con relativa critica storica da parte dell’Associazione S.S. G.Giolitti rappresentata dal direttore,  con il professor Aldo A.Mola che risponderà anche alle domande del pubblico. I libri contengono documenti inediti di rilevanza storica. A seguire sarà offerto dalla Pro Loco Miazzina il “Vin d’Honneur”.  La manifestazione è patrocinata dai Comuni di Verbania e Miazzina e da Pro Loco Miazzina,  Associazione Studi Storici G.Giolitti,  Istituto per la Storia del Risorgimento,  Associazione Nazionale del Fante,  Associazioni d’Arma della Provincia del Vco.

ECCO COME I PROMOTORI SPIEGANO IL SIGNIFICATO DELLA “GIORNATA CADORNA”

Lo scopo della manifestazione non è certo quello di esaltare la guerra in quanto tale: essa non esiste più, superata dai tempi e dalle armi. Ma piuttosto quello di riportare i fatti nell’alveo storico, contestualizzando gli eventi nella realtà dell’epoca nella quale si sono svolti. A questo scopo si affida la definizione storica della figura di Cadorna all’Ass. S.S. G. Giolitti ed al Suo illustre direttore Prof. Aldo A. Mola, in piena autonomia ed indipendenza di giudizio.

L’Italia ha concluso, con la Grande Guerra, il percorso risorgimentale che l’ha portata ai suoi confini naturali: tale percorso, iniziato dal Piemonte con una storica scelta del Re Carlo Alberto messosi alla testa del movimento unitario, è stato completato dal Re Vittorio Emanuele III che ha scelto, per la formazione e la guida dell’esercito, due professionisti come i generali Cadorna e Diaz.

Poichè l’opera del secondo è stata ampiamente illustrata durante il centenario, si vuole qui ricordare quella del primo, strettamente legata ai milioni di giovani che con disciplina ed onore la resero possibile. E’ questo l’insegnamento che si può trarre oggi da quel grande evento: senza disciplina e sacrificio, tenuta e tenacia, nessun obiettivo è a portata di mano! Si ricordi quanto ne ebbe a dire uno dei protagonisti, il Papa Roncalli S. Giovanni XXIII: “L’anno di volontariato è stato epoca di spirituale arricchimento a cui si aggiunge l’opera costruttiva della disciplina militare che forma i caratteri, plasma le volontà educandole alla rinunzia, al dominio di sè, all’obbedienza”.

Ad esso va accomunata l’opera del Gen. Capello, cittadino di Intra e grande vincitore delle battaglie di Gorizia e della Bainsizza che valsero a rinsaldare nei combattenti la fiducia nella vittoria finale attraverso la coscienza del proprio valore.

Colonnello di Cavalleria in cong. Carlo Cadorna

 

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