LA POLIZIA SCOPRE LE TRUFFATRICI DELLE RICEVITORIE

Nell’ottobre scorso i titolari di due ricevitorie di Verbania denunciavano alla Squadra Mobile di aver subito altrettante truffe ad opera di due donne che, con modalità del tutto identiche ed a distanza di circa un quarto d’ora, raggiravano le dipendenti  assicurandosi in un brevissimo lasso di tempo un cospicuo profitto. Si trattava di due donne con perfetto accento italiano, di circa 30 e 50 anni che, esibendo un codice fiscale chiedevano di poter effettuare una ricarica del valore rispettivamente di 605 e 825 euro su una medesima carta prepagata. All’atto del pagamento le donne presentavano una tessera bancomat ma nel primo caso la commessa invitava le donne a saldare il pagamento tramite denaro contante, poiché l’esercizio era sprovvisto di POS, mentre nel secondo caso, seppur il locale avesse la possibilità di garantire tale pagamento, l’operazione, tentata più volte dalla dipendente, dava esito negativo. Così la donna più anziana consegnava spontaneamente alla dipendente la propria borsa a titolo di garanzia, dopodiché entrambe le donne uscivano dal locale con l’impegno di recarsi nell’attiguo istituto bancario per prelevare il denaro necessario per onorare il debito contratto. Invece si allontanavano facendo perdere del tutto le loro tracce con l’amara sorpresa che all’interno della borsa non vi era alcun elemento utile per risalire all’identità delle truffatrici. Modalità analoghe nel secondo caso. I poliziotti della Squadra Mobile riuscivano comunque a risalire all’identità delle due donne accertando la loro responsabilità per numerose truffe commesse n egli ultimi anni con modalità analoghe prevalentemente nel Norditalia. Insieme alle due donne, C.F. classe 68 e F.A. classe 92, di origine campana ma residenti in Emilia Romagna, la Squadra Mobile ha denunciato anche un uomo, L.E. classe 56 di origini pugliesi, risultato titolare della carta prepagata, dunque beneficiario delle ricariche, nonché coniuge della donna più anziana.

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