NELLE FIRME RACCOLTE DA “UNA VERBANIA POSSIBILE” C’E’ ANCHE L’INDIGNAZIONE DELLA GENTE

NELLE FIRME RACCOLTE DA “UNA VERBANIA POSSIBILE” C’E’ ANCHE L’INDIGNAZIONE DELLA GENTE

A margine della petizione per la salvaguardia indiscussa dei due Dea di Verbania e di Domodossola come presidi sanitari prioritari al servizio della salute dei cittadini che ha superato di gran lunga le 4500 firme in cinque giorni, il gruppo “Una Verbania possibile” e  “Sinistra e ambiente” hanno diffuso alcune considerazioni.  Dobbiamo un sentito ringraziamento – si legge in un comunicato –  a tutti i cittadini che hanno finora condiviso la nostra proposta e che si sono volutamente accodati nei momenti della raccolta: è doveroso sottolineare, a proposito dell’iniziativa,  la sua assoluta autenticità e spontaneità a riprova di un problema fortemente avvertito dalla popolazione.  In tal senso assume significato anche il copioso numero di firme raccolte in brevissimo tempo.  Il Sindaco Silvia Marchionini ha potuto così presentarsi a Torino supportata dal peso virtuale di questa  imponente espressione della volontà popolare.  Ora attenderemo, in base ai futuri riscontri, di testare la sensibilità e la competenza strategica dei politici i
quali finora si sono limitati a inseguire le emergenze senza una visione progettuale complessiva e senza il  coinvolgimento delle realtà territoriali, ma solo a suon di calcoli numerici alimentando un irresponsabile  allarmismo e mettendo il territorio in condizioni di contrapposizione. E il rinvio decisionale comunicato dalla Giunta regionale, che potrebbe avere una valenza positiva per un ripensamento, si configura peraltro  come espressione di questo tipo di politica poco lungimirante e per nulla partecipata.  Avremmo voluto questi politici al nostro fianco durante la raccolta di firme per rendersi conto di persona  dell’indignazione dei cittadini che, preoccupati per decisioni inquietanti che penalizzano i servizi sanitari e  per di più tartassati dalle imposte, denunciano anche la mancanza di pudore dei governanti regionali che  continuano imperterriti a sguazzare tra sperperi, stipendi e vitalizi che raggiungono cifre assurde, se  rapportate con la realtà della gente comune.

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