PAOLO BOZZUTO COORDINA IL PRIMO ATLANTE ITALIANO DEI MORTI E FERITI GRAVI IN BICICLETTA

PAOLO BOZZUTO COORDINA IL PRIMO ATLANTE ITALIANO DEI MORTI E FERITI GRAVI IN BICICLETTA

Cresce con una incidenza impressionante il numero di ciclisti vittime di incidenti stradali e dal Politecnico di Milano arriva la novità assoluta dell’“Atlante italiano dei morti e feriti gravi in bicicletta”, primo del genere redatto nel nostro Paese. Lo studio è stato presentato alla Sottocommissione Mobilità Attiva e Accessibilità di Palazzo Marino, suscitando immediata e vasta eco sui principali organi di informazione. Ad elaborarlo è stato un gruppo di lavoro coordinato dal docente verbanese Paolo Bozzuto, figlio dell’ex preside dell’Istituto Cobianchi e assessore al bilancio del Comune di Verbania, nonchè fratello di Anna che ha lo stesso incarico nella attuale giunta.  Laureato in Architettura, indirizzo Urbanistico, quindi docente e ricercatore senior presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico, in qualità di esperto nella costruzione di scenari evolutivi di trasformazione urbana e territoriale, ha fatto parte di molteplici gruppi di ricerca e di progettazione del Dipartimento in programmi di ricerca di rilevanza nazionale.  La grande passione per il ciclismo lo ha portato ad elaborare molti studi nel campo della mobilità ciclistica da un punto di vista peculiare e inedito, cioè lo studio del rapporto tra lo sport del ciclismo, le città e territori contemporanei.  Ciò con l’intento di pervenire ad una prospettiva strategica su un immaginario inclusivo della mobilità ciclistica come parte di una cultura diffusa della mobilità lenta e attiva. Paolo spiega lo scopo di questo ultimo progetto sulla incidentalità dei mezzi a pedali dichiarando che si mira a definire un metodo per indagare tra dati statistici relativi a incidenti ciclistici, luoghi e condizioni in cui si sono verificati, e tra pratiche sull’uso delle due ruote in riferimento alla tipologia delle vittime, al motivo per cui pedalavano, al tipo di bicicletta usato.  Si crea così un osservatorio dell’incidentalità ciclistica non solo come attività di monitoraggio sugli incidenti avvenuti, ma anche come conoscenza prefigurativa, così da poter fornire un contributo mirato a individuare preventivamente i luoghi di maggior pericolosità potenziale per chi intende muoversi in bicicletta.   Il docente verbanese è sempre vicino anche al Giro d’Italia e quando la Corsa Rosa venne sospesa nel 2020 in piena pandemia, ideò storie fantasiose per il progetto SenzaGiro, raccogliendo una squadra di scrittori e di illustratori che raccontavano ogni giorno in un vasto esperimento di scrittura e grafica collettiva lo svolgimento immaginario della corsa, mettendo in campo fantasia e passione per il ciclismo.

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