Non si placano le reazioni sdegnate degli operatori turistici del Lago Maggiore e delle valli ossolane che hanno già rivolto un appello a Prefetto e parlamentari locali per i lavori che lungo autostrada A26 e superstrada allontanano ulteriormente i turisti in una stagione già estremamente compromessa per le note chiusure legate alla pandemia. Sotto accusa sono i cantieri che nel tratto alle spalle di Stresa e Baveno, nei pressi di Ornavasso e prima del confine verso il passo del Sempione sono di grave intralcio alla circolazione e provocano lunghissime code sia in direzione di Milano che in entrata e uscita dalla Svizzera. La chiusura di una delle gallerie dello svincolo di Carpugnino ha provocato nelle fasi più intense degli arrivi e dei rientri fino ad una decina di chilometri di incolonnamenti di veicoli, mentre a Meina le pattuglie di vigilanza hanno bloccato l’accesso all’autostrada intasata. Non si discutono i lavori – dichiara Andrea Padulazzi, imprenditore alberghiero e presidente di Federalberghi Stresa -, ma l’inopportunità delle chiusure stradali proprio nei week end e cioè nei momenti in cui nelle attuali condizioni sono limitati i movimenti turistici. E aggiunge: Ciò che accade è intollerabile. Siamo in una stagione all’insegna del mordi e fuggi, nella quale ci si limita praticamente al turismo di prossimità e ci vengono chiesti grossi sacrifici e non possiamo ammettere che i nostri sforzi vengano vanificati da lavori che dovrebbero svolgersi in altri momenti evitando conseguenze così penalizzanti. Analoghi i toni di altri albergatori: In una stagione come questa – aggiunge Lorenzo Piazza dell’Hotel Pesce d’Oro di Verbania -, si deve evitare tutto ciò che ostacola gli arrivi dalle città e dalle province vicine nonchè dalla Svizzera, da cui possono arrivare gli unici ospiti peraltro già assai limitati. I messaggi che sui social si intensificano scoraggiando gite e vacanze sul lago e nelle valli dove si denunciano rischi per la sicurezza e pesanti disagi per il traffico, nonchè le conseguenti cancellazioni di prenotazioni lamentate da vari operatori, testimoniano la fondatezza delle proteste.