Università degli Studi del Piemonte Orientale

L’Università degli studi del Piemonte orientale Amedeo Avogadro (UPO), è un’università pubblica, fondata nel 1998. La sua struttura è tripolare,  in quanto le attività didattiche si dividono tra: Alessandria, Novara e Vercelli.

L’ateneo accoglie i seguenti dipartimenti: scienze della salute, medicina traslazionale, medicina, scienze del farmaco, studi umanistici, scienze e innovazione tecnologica, studi per l’economia e l’impresa, giurisprudenza e scienze politiche, economiche e sociali.

Federica Maggetto, frequenta il terzo anno del corso di Medicina e Chirurgia alla UPO, nella sede di Novara.

A lei abbiamo fatto alcune domande, quelle che ogni ragazzo in procinto di scelta universitaria le porrebbe:

  • Che scuola superiore hai fatto e come hai scelto questo ateneo?

“Ho frequentato il liceo delle scienze applicate all’IIS Cobianchi, trovo che mi abbia dato una solida preparazione per affrontare l’attuale corso universitario. Per entrare a medicina, c’è da superare un test d’ingresso nazionale in cui si mette una lista di preferenze di atenei, l’UPO non era esattamente la mia primissima scelta, ma rientrava comunque in una delle prime.

E ora come ora, non mi pento affatto di essere entrata qui: questo ateneo è relativamente piccolo, non caotico, ci sono varie attività opzionali e di laboratorio che in altri atenei più grandi sono difficili da organizzare, inoltre i professori sono molto disponibili e cercano di andare incontro alle  necessità degli studenti, per quanto possibile”.

  • Quali sono le maggiore difficoltà che inizialmente hai incontrato?

“Il primo semestre è stato abbastanza difficile poiché ho dovuto capire come organizzare lo studio, da accostare alla frequenza obbligatoria, alle lezioni che molto spesso erano dalle 9 alle 18 e organizzare la preparazione degli esami e la scelta dell’ordine in cui darli”.

  • Sei una studentessa pendolare o ti sei trasferita a Novara?

“Inizialmente ho fatto la pendolare, ma mi sono resa conto che mi portava via molto tempo ed energie, non riuscivo nemmeno a dormire a sufficienza. I treni erano molto spesso in ritardo ed il collegamento Verbania-Novara non è dei migliori, le corse sono molto poche.

Alla fine del primo semestre mi sono resa conto che era troppo complicato andare avanti in questo modo, allora ho deciso di prendere in affitto un appartamento a Novara con una mia amica che frequenta un altro corso ma della stessa Università. Consiglio molto l’esperienza dello studente fuori-sede: porta a crescere, anche come persona ed acquisire alcune delle responsabilità tipiche della vita adulta, può essere anche molto divertente con i coinquilini giusti!”.

  • Quali sono gli sbocchi professionali del tuo corso?

“Dopo i sei anni del corso magistrale, si è un medico a tutti gli effetti, anche se la maggior parte cerca di entrare in una specializzazione; per quest’ultima, c’è da fare un altro test d’ingresso nazionale. Questo percorso serve ad acquisire ulteriori competenze specifiche, ma nella frequentazione di esso, vieni anche pagato dallo Stato. Per ora mi piacerebbe intraprendere pediatria, ma deciderò più avanti…”

  • Hai un consiglio da dare a chi si ritrova a compiere questa scelta?

“Consiglio di optare per un corso che susciti molto interesse, non scegliere nulla per fare un piacere alla tua famiglia o per trovare una professione molto remunerata. In questa scelta, bisogna mettere se stessi in prima persona, perché se si seguono le proprie aspirazioni, è tutto meno complicato e gli anni di studio passeranno più veloci e sereni”.

Le informazioni riguardanti gli open-day, saranno disponibili da febbraio 2021 sul sito dell’ateneo.

Per quanto riguarda i test d’ingresso, ogni corso ha delle modalità particolari, consultabili online.

Matteo Calzaretta

 

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.