Il figlio Stava pensando se avesse fatto tutto: s’era potuta fermare a casa solo due giorni, perché l’avevano chiamata prima del previsto ...
FANTASMI DI LAGO
FANTASMI DI LAGO 1 – Il Tesoro perduto Uscendo di casa, si dimenticò perfino di chiudere il portone del garage, l’Edo. Si sentiva stanco, molto ...
LA MADONNA DEI SETTE DOLORI
La Madonna dei sette dolori Saliva con il cuore in gola la scalinata che portava al grande corridoio del primo piano del collegio Santa Maria di Palla...
PICCOLE MANI
Piccole mani Non so ancora oggi, dopo un anno, quando ripenso a quel giorno, sdraiata su questo letto troppo grande, non so ancora come sia potuto acc...
PONTE NIVIO
Ho la cattiva abitudine, quando mi sento in debito di vitale ossigeno “intrasco”, di varcare dal varesotto ove colpevolmente abito il lago...
LA IDA DUL CAVAGNIN
La “Ida dul cavagnìn” Settimana scorsa, cosa che faccio quando sono in debito d’ossigeno, mi portai in macchina a Laveno per raggiun...
PERMACRISIS, IL DISASTRO PERENNE
Nella piccola comunità la giornata era trascorsa come al solito: febbrile, ma senza particolari novità. In quell’ameno luogo sulle rive del lago...
LE CAMPANE DI NATALE
È il 24 dicembre del 1964, cioè ieri, tanto sono fuggiti malandrini questi anni, e mi sembra che il traghetto, che da Laveno mi riporta a casa dopo un...
CIAO CHECCO!
Ciao, Checco! Non so perché questa sera, alla bella età di vent’anni anni, la mente mi si affolla di ricordi: forse perché sono così vecchio, fo...
IL CAMPANELLO
IL CAMPANELLO Non mi sono mai piaciuti i soprannomi, per cui quel mio amico, che tutti a Intra chiamavano Trepadri, io continuavo a chiamarlo Matteo. ...